Emma Bonino sul suo aborto: "Non ero pronta a dire quel ‘per sempre’"
La politica ha raccontato a Francesca Fagnani il suo aborto nel 1974, quando rimase incinta per un errore ginecologico.
La politica ha raccontato a Francesca Fagnani il suo aborto nel 1974, quando rimase incinta per un errore ginecologico.
Dopo una serie di interviste a personaggi dello spettacolo, è stata Emma Bonino la protagonista della puntata di Belve di ieri, 10 ottobre 2023. Intervistata da Francesca Fagnani, la politica ha parlato della sua vita e della sua militanza: proprio coniugando questi due aspetti, uno dei temi fondamentali della puntata è stato l’aborto, precisamente l’interruzione volontaria di gravidanza alla quale Bonino si è sottoposta all’età di 27 anni.
“Io ho abortito perché non mi sentivo pronta a essere una madre come, poi, non mi sono mai sentita pronta in tutta la mia vita”, ha spiegato la politica, raccontando come la gravidanza sia capitata per errore: il ginecologo le aveva infatti detto di essere sterile.
Io penso che dal momento in cui una donna decide di avere un figlio è come se si dicesse un ‘per sempre’. Un figlio è per sempre, mentre, ad esempio, una relazione con uomo può finire. Io non ero pronta a dire quel ‘per sempre’ e quindi ho deciso così. Nella mia vita ho avuto tanti tipi di coraggio ma non quello di diventare madre.
Poi, ha raccontato di come questo la abbia spinta ad abbracciare la battaglia per l’aborto libero in Italia: era il 1974, e l’interruzione volontaria di gravidanza era illegale. Lo sarebbe rimasta per altri quattro anni.
Quello che mi ha segnata di più è stata l’umiliazione di dover andare di notte, di nascosto. Mi chiedevo perché dovessi subire una cosa del genere. Questo mi ha spinto a dire ‘mai più a nessuna’.
E infatti di lì a poco, nel 1975, la donna e due militanti del Partito Radicale, Gianfranco Spadaccia e Adele Faccio, si autodenunceranno per aver praticato aborti illegali al CISA, il Centro Informazioni Sterilizzazione e Aborto, fondato da quest’ultima e da Bonino stessa. In seguito, lo stesso anno, Emma Bonino inizierà a militare nei Radicali, il gruppo politico che più di tutti si batté per legalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza.
Nel 1976, infine, verrà presentata alla Corte di Cassazione la richiesta di un referendum abrogativo degli articoli che regolavano i reati d’aborto, patrocinato, tra gli altri, proprio dal Partito Radicale, e che raccoglierà 700 mila firme. Sarà solo del 1978 però, dopo un iter tortuoso, la legge 194, che ancora oggi regola l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza.
Ma l’aborto non è stato l’unico argomento toccato da Emma Bonino nel corso della trasmissione, durante la quale ha dato anche una buona notizia: è guarita dal tumore al polmone, con il quale combatteva dal 2015.
Le sembra un reato che le donne abbiano un’ambizione? Sono andata avanti e continuerò ad andare fin dove mi reggeranno le forze, spero a lungo anzi, vi voglio dare una bella notizia: sono guarita dal tumore. Devo fare ancora una tac di conferma, ma dopo otto anni questo microcitoma indesiderato se ne è andato.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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