Se vi è capitato di vedere la stagione 2023 di Futurama, non vi sarà sfuggito l’episodio intitolato Correlato agli articoli che hai visualizzato: si tratta di una satira di Amazon (chiamato nella serie Momazon) e dell’ingrandimento quasi virale delle grandi piattaforme a scapito di molte cose.

Ad agosto 2023 Il Post ha pubblicato un articolo dal titolo Le grandi piattaforme sono sempre peggio, un titolo per descrivere lo snaturamento di alcuni siti dalla loro nascita molto frequentati, un fenomeno che prende il nome di enshittification.

Cosa significa “enshittification”?

Si tratta di un termine anglofono che contiene una parolaccia, che noi oscureremo ma siamo certi che capirete: significa “rendere qualcosa di m*rda*, peggiorare, snaturare.

È davvero difficile tradurre questo fenomeno, perché segue molte strade differenti: a volte si tratta di servizi a pagamento per qualcosa che prima era gratuito, altre volte si tratta di come una piattaforma gestisce l’utenza in correlazione con gli inserzionisti. Ma tutte le strade convergono in una direzione, ovvero peggiorare l’esperienza degli utenti e tradire le loro aspettative.

Esempi di enshittification delle piattaforme

Probabilmente l’esempio più evidente e più eclatante di enshittification è quello di Twitter, che ora si chiama X. Ci sono infatti diversi problemi, a partire dalla spunta blu: in passato quel contrassegno indicava la genuinità del profilo, gestito in proprio da una celebrità (o da chi per lui o lei) o un’organizzazione, mentre oggi la spunta blu si può acquistare. Questo significa che il cambiamento avrebbe portato all’inutilità della spunta blu come garanzia di genuinità e al proliferare di profili fake.

A questo si devono aggiungere i tagli apportati dal nuovo principale azionista, Elon Musk, il reintegro di personaggi che erano stati rimossi dalla piattaforma per i loro comportamenti non conformi alle linee guida minime del rispetto, l’eliminazione della moderazione, l’eliminazione del servizio di pubblicazione automatica da piattaforme di blogging come WordPress e altro.

Quindi non è difficile trovare situazioni sgradevoli o offensive nel proprio feed, come ad esempio episodi di hate speech. A questo si devono aggiungere le modifiche al momento ancora potenziali, come il numero limite di tweet che in futuro potrebbe essere possibile leggere gratuitamente.

Un destino molto diverso, ma sempre legato all’enshittification, è toccato ad Amazon e Google. Entrambe le piattaforme hanno ottimizzato il loro funzionamento per favorire gli inserzionisti e questo secondo alcuni ha portato alla diminuzione della qualità del servizio offerto. Ma, rispetto a Twitter, Amazon e Google continuano a funzionare mediamente bene per chi vi ha dimestichezza per aggirare le inserzioni, mentre Twitter ha cambiato completamente volto.

E c’è chi crede che la prossima piattaforma a finire sulla graticola sarà TikTok, poiché per alcuni contenuti sarebbero state accresciute manualmente le visualizzazioni, in modo da risultare più appetibile per gli inserzionisti.

Le cause di questo fenomeno

Enshittification
Fonte: iStock

Semplicemente le piattaforme, anche quelle social, devono guadagnare e cercano di adattarsi al cambiamento del mercato, che per loro è rappresentato dall’utenza. È comprensibile, anzi è anche condivisibile – tanto più che queste piattaforme sono gratuite – tuttavia forse le strategie che al momento sono state messe in atto hanno appunto snaturato l’esperienza originale. L’ideale sarebbe conciliare guadagno e utenza in modo che anche gli utenti più ingenui o distratti riescano a utilizzare la piattaforma senza sentirsi infastiditi o sentire di poter scegliere in tutta libertà.

Le possibili conseguenze

La conseguenza principale è una: la fuga in massa da un social, per rifugiarsi in piattaforme più antiche ma che non si sono snaturate, oppure per provare qualcosa di nuovo.

Potenzialmente è un cane che si morde la coda: se gli utenti lasciano in massa una piattaforma, è probabile che lo faranno anche gli inserzionisti, e allora ci saranno nuovi cambiamenti per ridiventare un luogo virtuale attrattivo. Ma se non si tiene conto di ciò che è già accaduto, si tornerà a ripopolare la piattaforma e a spopolarla a ondate.

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