Federica Pellegrini nella Fondazione Giulia Cecchettin: "Stiamo vivendo l'inizio di una rivoluzione"

La "divina" è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della Fondazione voluta dal padre della giovane assassinata dall'ex fidanzata lo scorso novembre. "Quel femminicidio mi aveva sconvolta", dice.

Federica Pellegrini è entrata a far parte del consiglio di amministrazione della Fondazione creata da Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta – per cui si è da poco aperto il processo – nel novembre di un anno fa.

La “divina”, medaglia olimpica di nuoto, ha spiegato di essere rimasta estremamente colpita, lo scorso anno, dalla notizia del femminicidio della giovane studentessa, sequestrata e assassinata da Turetta che ha poi tentato di fuggire in Germania: “Il femminicidio di Giulia mi aveva sconvolta anche per la crudeltà e lucidità con cui è stato commesso – sono le parole rilasciate da Pellegrini al Corriere del Veneto – in quel periodo poi ero al termine della mia gravidanza, pensavo quindi al futuro di mia figlia”.

L’incontro con Gino Cecchettin è diventato subito empatia, racconta, tanto da farla decidere di entrare nei vertici della Fondazione per Giulia, che ha lo scopo di combattere la cultura della violenza e la discriminazione di genere; un lavoro sicuramente duro e impegnativo, soprattutto perché, come ha detto ancora Federica Pellegrini, “Temo di non scorgere nei ragazzi il germe della violenza, come è stato per Filippo Turetta”.

“Da un lato la violenza mi preoccupa, sì – aggiunge – Ma sono anche convinta che stiamo vivendo l’inizio di una rivoluzione delle donne in cui credo molto, una rivoluzione talmente potente che non si arresterà”.

A cercarla, spiega, è stato “Gino direttamente, senza intermediari, me ne ha parlato, ho risposto subito ‘sì'”.

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