Il femminicidio di Ana Cristina Duarte Correia, accoltellata dal marito davanti ai 3 figli

Il caso di Ana Cristina Duarte Correia è l'ennesimo femminicidio di una donna che voleva è ha tentato di uscire da una relazione violenta. L'uomo non gliel'ha permesso.

Ana Cristina Duarte Correia, 38enne di origini brasiliane, è stata uccisa accoltellata dal marito, Ezio Di Levrano,  a Monte Maggiore al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino, dove vivevano da poco più di un anno, sotto gli occhi dei loro tre figli, di cui il più grande, di appena 14 anni, è riuscito a mettere in salvo la sorella di 13 anni e il fratello di 6.

La figlia ha anche tentato di tamponare con un asciugamano le ferite inflitte alla madre con un coltello a serramanico, ma purtroppo la donna è morta durante il trasposto in eliambulanza all’ospedale Torrette di Ancona.

Il femminicidio è avvenuto la notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre, quando Duarte Correia è rientrata nella casa da cui si era allontanata, proprio per fuggire dalle violenze domestiche che duravano ormai da tempo.

Non era infatti la prima volta che nella casa si udivano litigi. I vicini avevano già chiamato i carabinieri in precedenza, allarmati dalle grida e dagli episodi di violenza.

Proprio lunedì scorso, dopo che il marito si era presentato alla stazione dei carabinieri di Colli al Metauro, per segnalare che la moglie era andata via di casa,  Duarte Correia si era presentata alle forze dell’ordine per chiarire come stessero davvero le cose, ovvero di essere «stata vittima di violenze» a opera del compagno e di «volersi allontanare da lui». Non ha però sporto denuncia.

Nonostante questo, la procedura per il «codice rosso» è comunque scattata, prevedendo l’allontanamento da casa e la Procura ha delegato gli investigatori di risentire successivamente la donna allo scopo di accertare come mai non avesse presentato la denuncia «per tutte le condotte delittuose subite nel tempo».

Venerdì notte, Duarte Correia ha fatto però fatto ritorno a casa, verosimilmente per prendere i figli, ma è stata l’occasione per il marito di aggredirla e ucciderla.

Il figlio maggiore, testimone dell’orrore, è stato il primo a cercare aiuto, correndo dai vicini che hanno allertato le autorità. Il marito, dopo aver compiuto l’omicidio, ha tentato di fuggire, nascondendosi tra i campi vicini, ma è stato rapidamente rintracciato dai carabinieri. Il coltello utilizzato per il delitto è stato ritrovato e l’uomo è stato arrestato.

Ezio Di Levrano, autista 53enne originario di Brindisi, aveva precedenti con la giustizia legati al traffico di droga. I due si erano sposati nel 2010. I figli sono ora ospitati dai nonni paterni.

Con la morte di Ana, i femminicidi dall’inizio dell’anno sono saliti, stando alle cifre riportate dal Corriere, a 50, un numero drammatico che sta relegando gli episodi di questa mattanza a notizie di secondaria importanza, soprattutto se superate dal gossip della politica.

Le donne continuano a essere ammazzate per mano degli uomini. Non può diventare una cosa normale.

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