Femminicidio di Giulia Tramontano, i messaggi della madre e della sorella nel giorno del processo

Nel giorno del primo anniversario dalla morte di Giulia Cecchettin, l'11 novembre 2024, si è tenuto il processo a carico di Alessandro Impagnatiello per il femminicidio di Giulia Tramontano. La sentenza della Corte d’Assise presieduta da Antonella Bertoja arriverà il prossimo 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

+++ aggiornamento delle ore 18.21

Chiesto l’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno per Alessandro Impagnatiello, ma la sentenza della Corte d’Assise presieduta da Antonella Bertoja arriverà il prossimo 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


Non c’è giorno in cui non ci manchi.
Il tuo ricordo è la nostra forza, la tua assenza il nostro silenzio più profondo.
Sei parte di noi, oggi e per sempre.

A scriverlo su Instagram è Chiara Tramontano, sorella di Giulia, nel giorno del processo a carico di Alessandro Impagnatiello.

Cara Giulia, non è più tempo di bugie, di egoismo e cattiveria. Chiunque ti abbia incrociato nel percorso della vita, conserva oggi un dolce ricordo che resterà un segno indelebile nella sua anima.

È invece il messaggio affidato ai social da Loredana Femiano, madre di Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate da Impagnatiello, compagno della 29enne e padre del figlio di cui era incinta, il 27 maggio del 2023 a Senago, in provincia di Milano.

L’attesa della sentenza a carico di Alessandro Impagnatiello

Potrebbe arrivare oggi la sentenza per il femminicidio di Giulia Tramontano.
Le accuse a carico di Alessandro Impagnatiello sono di omicidio volontario pluriaggravato – con le aggravanti dei futili motivi, crudeltà, premeditazione e vincolo della convivenza – di interruzione di gravidanza non consensuale e di occultamento di cadavere.

Nell’aula della prima corte d’Assise del Tribunale di Milano, i pubblici ministeri Letizia Mannella e Alessia Menegazzo chiederanno l’ergastolo per l’imputato; poi sarà il turno del legale di parte civile Giovanni Cacciapuoti e dei difensori Giulia Geradini e Samantha Barbaglia. Il verdetto potrebbe arrivare oggi stesso, a meno che i tempi si dilunghino troppo: in tal caso la sentenza arriverà il prossimo 25 novembre.

Il femminicidio di Giulia Tramontano

Nel suo ultimo giorno di vita, Tramontano incontrò l’amante di Impagnatiello, cui il giovane aveva mostrato un falso certificato sul Dna negando la paternità del figlio che Giulia Tramontano portava in grembo. Smascherato dall’incontro tra le due donne, Impagnatiello avrebbe ucciso Tramontano, provocandone anche l’interruzione di gravidanza; quindi avrebbe cercato di dare fuoco al corpo, prima nella vasca di casa, poi in garage. Alla fine nascose il cadavere in auto e, più tardi, in un anfratto dietro a dei box vicini alla casa di Senago in cui i due giovani convivevano.

La confessione, la premeditazione e la perizia psichiatrica

Il 1°giugno 2023 la confessione, durante le indagini.
Risalgono del resto già al dicembre 2022 le ricerche online sul veleno per topi, che l’uomo somministrò davvero a sua insaputa a Tramontano. Dopo il femminicidio, del resto, Impagnatiello cercò di depistare gli inquirenti con messaggi da lui scritti dal telefono di Tramontano già morta.

La perizia psichiatrica disposta dalla Corte di Assise di Milano, ha stabilito che tutte le ipotesi di reato sono state commesse da Impagnatiello mentre “era in grado di intendere e di volere”.

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