"Ho lavorato sulle mie paure e sui miei fantasmi": le toccanti parole di Marcell Jacobs

L'impresa di Marcell Jacobs a Tokyo merita di essere raccontata, soprattutto perché il neo campione olimpico ha una storia non facile alle spalle, fatta di un rapporto complicato col padre, risolto solo dopo molti anni e molto lavoro.

*** Aggiornamento del 6 agosto 2021 ***

Marcell Jacobs fa doppietta: dopo l’oro nei 100 metri, l’atleta vince la seconda medaglia più prestigiosa a Tokyo nella staffetta 4×100, assieme ai compagni di team Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu.

Gli azzurri si sono imposti con il tempo di 37”50, nuovo record italiano, un centesimo appena più veloci della Gran Bretagna. Per l’Italia si tratta del decimo oro, il terzo di giornata dopo quello di Antonella Palmisano nella marcia e di Luigi Busà nel karate. Il medagliere azzurro supera così il record di 36 medaglie stabilito con Roma 1960.

*** Articolo originale ***

9″80. Gli appassionati di sport italiani ricorderanno a lungo queste cifre, perché sono quelle che hanno permesso a Marcell Jacobs di portare a casa il primo oro olimpico della storia nei 100 metri piani per il nostro Paese. Un risultato che ha seguito, di pochissimo, l’altro oro di giornata, quello di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, facendo così del 1° agosto 2021 una data difficile da dimenticare.

A dispetto di quanti immediatamente terranno a far notare il nome e il cognome, non propriamente italiani, del velocista, teniamo a chiarire subito una cosa: Marcell è italiano, nato da padre americano, Lamont e madre italiana, Viviana. I genitori si sono conosciuti quando lui faceva il militare a Vicenza, Caserma Ederle, e quando è stato trasferito in Corea del Sud lei ha deciso di non seguirlo, trasferendosi, con il figlio appena nato – Marcell, appunto – a Desenzano del Garda, nella provincia bresciana.

Dove Marcell ha cominciato ad appassionarsi all’atletica, cominciando prima con lo sprint e poi con il salto in lungo; un infortunio gli ha fatto saltare Rio 2016, ma a Tokyo, nell’Olimpiade rimandata causa Covid, non è voluto mancare. Per fortuna.

C’è stato un periodo, nella vita e nella carriera del neo oro olimpico, in cui sembrava essere uno dei tanti che, dopo un periodo giovanile particolarmente florido, si perde. Ci è voluto un fortissimo lavoro psicologico, sull’atleta ma prima ancora sull’uomo, come ha spiegato al Corriere.

A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui – le sue parole – Mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo. Mio padre, da bambino, non lo ricordo. Dal momento in cui con mamma siamo rientrati dal Texas, è cominciata la nostra personalissima sfida a due. A scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro. E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo.

Solo il tempo, e la maturità, gli hanno permesso di ricucire quel rapporto, e oggi è tornato il sereno fra lui e papà, anche se, quando si sentono al telefono, Marcell candidamente confessa di dover usare il traduttore di Google a volte.

È incredibile la potenza dell’energia che si muove quando abbatti un muro. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui. Prima se una gara non andava bene davo la colpa agli altri, alla sfortuna, al meteo. Adesso ho capito che i risultati dipendono solo dal lavoro e dall’impegno.

Il merito della ritrovata serenità, però, è anche della mental coach Nicoletta Romanazzi, entrata nel team assieme allo storico allenatore Paolo Camossi.

Con lei ho accettato di lavorare in profondità sulle mie paure e sui miei fantasmi. Non è stato facile: c’è una parte intima che non vogliamo mostrare nemmeno a noi stessi. Però imparo in fretta.

Sfogliate la gallery per conoscere altro su Marcell Jacobs.

"Ho lavorato sulle mie paure e sui miei fantasmi": le toccanti parole di Marcell Jacobs
Fonte: instagram @crazylongjumper
Foto 1 di 7
Ingrandisci