Un vero e proprio patto, quello che Alice ed Ellen Kessler hanno siglato con il loro testamento: unite in vita, anche nella carriera, le due gemelle più famose del varietà italiano anni ’60 e ’70 hanno espresso il desiderio di restare insieme anche dopo la morte. E hanno lasciato disposizioni scritte anche per la sorte del loro amato cane.

Oggi prossime agli 88 anni – che compiranno il 20 agosto -, Alice Kessler ha infatti spiegato al famoso giornale tedesco Bild i desideri suoi e della sorella:

Io e Ellen vogliamo che le nostre ceneri vengano mischiate un giorno con quelle di nostra madre e possano essere conservate tutte e tre insieme. Ne abbiamo dato disposizione nei nostri testamenti. L’urna comune fa risparmiare spazio. Al giorno d’oggi si dovrebbe risparmiare spazio ovunque. Anche al cimitero.

Ma le gemelle Kessler, assieme alla madre, che riposa nel cimitero di Gruenewald, a pochi chilometri di distanza da Monaco, vorrebbero nell’urna anche le ceneri di Yello, il barboncino lasciato loro in eredità proprio dalla mamma.

Lo amavamo più di ogni altra cosa – ha spiegato Alice Kessler – Era sempre una grande gioia tornare a casa e vedere quanto era felice il cane con le sue proprietarie.

Le loro volontà, tuttavia, potrebbero scontrarsi con la legge tedesca, e in particolare con quella bavarese, che vieta alle persone di poter essere messe insieme nella medesima urna, oltre a non consentire di tumulare un animale in un cimitero destinato agli umani.

Nate nel 1936 a Nerchau, fra Lipsia e Dresda, cittadina all’epoca appartenente alla Germania est, Alice ed Ellen Kessler scapparono con la famiglia nella parte occidentale del Paese, per entrare, appena diciannovenni, nel corpo di ballo delle Bluebell Girls; nel 1959 rappresentarono la Germania Ovest all’Eurovision, arrivando ottave. Poi il grande successo in Italia, dove arrivarono nel 1961, grazie a programmi come Studio Uno, dove cantavano la sigla diventata uno dei loro tormentono, Da-da-un-pa, e a film come
Canzoni, bulli e pupe, di Carlo Infascelli, o Il giovedì,  di Dino Risi.

Nel 2012 le due gemelle avevano anche espresso, al settimanale Chi, anche il loro pensiero circa l’eutanasia, spiegando che, nel caso una delle due fosse mai rimasta in stato vegetativo, l’altra l’avrebbe aiutata a morire.

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