Nel reality di Canale 5 gli autori hanno usato la disabilità dell'atleta paralimpico come un'offesa, ascoltata da tutta Italia perché i microfoni erano stati lasciati inavvertitamente aperti. La sua lettera ad Alfonso Signorini.
“Una massa di imbecilli e cerebrolesi“. È questa la frase che lunedì 4 ottobre risuona dai microfoni, lasciati inavvertitamente aperti, degli autori del Grande Fratello Vip. E che rimbomba in tutta la casa di Cinecittà, nonché nelle abitazioni di chi, in quel momento sta seguendo il programma. Il tam tam sui social, poi, fa il resto.
L’episodio, avvenuto in mattinata – quando alcuni concorrenti del Gf, tra cui Nicola Pisu, Aldo Montano e Ainett Stephense stanno chiacchierando in giardino – scatena subito la rabbia e l’indignazione di molti, tra cui anche quella dell’atleta paralimpico Giuseppe Campoccio. “Rimango letteralmente stupito, offeso, e indignato, su come possa passare questa frase senza che nessuno abbia preso una posizione contro la redazione del programma” scrive l’uomo in una lettera che ha indirizzato ad Alfonso Signorini, il conduttore del reality show di Canale 5.
“Io sono un cerebroleso che riesce a vince medaglie olimpioniche mentre voi che riuscite a fare? Voglio ricordare a coloro che non lo sanno che le cerebrolesioni sono conseguenze patologiche di malattie o traumi che nulla hanno a che fare con la stupidità e l’ignoranza delle persone. La cerebrolesione, o lesione cerebrale, è un danno del cervello (con distruzione delle cellule neuronali) che può verificarsi dal concepimento alla nascita, fino all’età adulta“.
Giuseppe Campoccio è stato medaglia di bronzo ai Mondiali Paralimpici di Londra 2017 e campione europeo paralimpico a Berlino nel 2018 nel getto del peso. Fa parte anche del Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa ed è tenente Colonnello Ruolo d’Onore genio guastatore Alpino.
L’atleta conclude la lettera con la speranza che nelle prossime puntate venga spiegato in diretta “a tutti gli italiani che seguono il programma”, cosa sia accaduto esattamente e soprattutto quale provvedimento disciplinare “venga fatto nei confronti degli autori stessi (come viene fatto per i concorrenti che si macchiano di atteggiamenti o frasi inopportune bestemmia, offesa a fondo razionale o di genere)“.
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