Ergastolo confermato per Tony Essobti Badre, il patrigno del piccolo Giuseppe Doriceucciso il 27 gennaio 2019 a Cardito, in provincia di Napoli. Quel giorno, l’uomo aveva preso a bastonate, calci e morsi i due figli della compagna, Valentina Casa: mentre la sorellina maggiore era stata ricoverata, Giuseppe, di sette anni, non ce l’aveva fatta.

La Corte di Cassazione ha quindi confermato il carcere a vita per Badre, che era stato condannato anche per il tentato omicidio dell’altra figlia della donna. Per la quale, invece, la Suprema Corte ha annullato l’ergastolo e ha disposto il processo di secondo grado davanti a un’altra sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli.

Voglio chiedere scusa e perdono”, aveva detto Tony Essobti Badre durante il processo di secondo grado, che si era tenuto nel maggio 2022. “Mi sono fumato una canna… uso sostanze stupefacenti quotidianamente… ho visto la struttura del letto rotta, mi venne un raptus, come se si fosse spento il cervello…”, riporta Fanpage.

Da successive indagini, però, era emerso come le violenze andassero avanti da molto tempo: i due fratellini, insieme a una terza figlia, vivevano in stato di degrado ed erano terrorizzati dal compagno della donna. Nel corso del processo di secondo grado per l’omicidio del piccolo Giuseppe, inoltre, era affiorato che Casa non avesse chiamato immediatamente i soccorsi, cercando di coprire il compagno. Anche se, dall’autopsia, era emerso che le ferite del piccolo Giuseppe Dorice erano talmente gravi che nemmeno il soccorso immediato avrebbe potuto salvarlo.

Clara Niola, l’avvocata di Cam-Telefono Azzurro, che si era costituito parte civile al processo, ha espresso soddisfazione per la condanna di Badre, e “amarezza” per l’annullamento dell’ergastolo nei confronti della madre. “Restiamo in attesa di conoscere le motivazioni per esprimere un commento su questa sentenza”, ha detto la legale, come riportato da ANSA.

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