L'autocritica di Hugh Grant sui suoi personaggi: "Stanco" e "spregevole"

L'attore è da sempre molto critico nei confronti dei personaggi che ha interpretato in carriera, soprattutto con quelli che più gli hanno dato successo, dal libraio di Notting Hill al primo ministro di Love Actually.

Hugh Grant, col suo indiscutibile fascino british e l’aspetto da dandy moderno, ha incantato generazioni di fan, eppure ancora oggi il 64enne non riesce a trovare qualcosa di “detestabile” in ogni ruolo che abbia interpretato.

A proposito di David, il primo ministro di Love Actually, ad esempio, ha detto “Sembro terribilmente stanco”; mentre di William Tucker, il timido libraio di Notting Hill che si innamora della diva Anna Scott – Julia Roberts – dice “Ogni volta che faccio zapping a casa dopo qualche drink e salta fuori questo film, penso solo: perché il mio personaggio non ha le palle? Penso che sia davvero spregevole”.

Non le manda a dire, però, neanche a Mark Darcy, acerrimo nemico e rivale in amore nei capitoli della saga di Bridget Jones: “Colin [Firth, che presta il volto a Darcy, ndr.] è molto debole. È praticamente un mezzo mollusco”; sulle scene di combattimento tra loro due, ammette che quella del 2001 sia stata molto più facile della seconda, nel 2004, quando, dice, “Siamo rimasti entrambi con la schiena bloccata”.

Grant, peraltro, comparirà ancora nei panni di Daniel Cleaver nel prossimo e ultimo capitolo della saga, Bridget Jones: Mad About the Boy, in programmazione nel 2025, per cui, scherza con Vanity Fair, “È stato necessario chiamare sul set un chiropratico”.

Cleaver, scaltro e manipolatore, è un personaggio atipico per Grant, che ha comunque una sua spiegazione sul perché la gente tenda a tifare per i “villain”: “Il pubblico, per qualche motivo, è sempre attratto dal cattivo ragazzo, il che è affascinante. Deve voler dire che come esseri umani siamo fondamentalmente malvagi. L’antagonista, il cattivo, rappresenta la verità autentica dell’esperienza umana”.

I personaggi di Grant in The Undoing della HBO ed Heretic, film horror attualmente in sala, appartengono proprio a questa categoria, lasciando affrontare il male interiore: “C’è sempre una triste gelatina da qualche parte dentro di noi – è il commento dell’attore – C’è una psicosi, un dolore, qualcosa. Il nostro comportamento sono gli strati in cui ci avvolgiamo per proteggere quella gelatina”.

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