L'impressionante video de Le Iene sulle persone rese zombie dal fentanyl
Il programma di Italia 1 torna a dare l’allarme sulla diffusione e l’utilizzo della sostanza con un servizio realizzato a Portland, negli Stati Uniti.
Il programma di Italia 1 torna a dare l’allarme sulla diffusione e l’utilizzo della sostanza con un servizio realizzato a Portland, negli Stati Uniti.
Torna a dare l’allarme sul fentanyl Le Iene, il programma di Italia 1 che più volte aveva portato alla luce la vera e propria epidemia di questa droga che si sta verificando negli Stati Uniti e nel mondo. Questa volta, l’inviato Francesco Di Roberto detto Cizco si è recato a Portland, dove ha documentato le condizioni di vita delle persone tossicodipendenti che si trovano a vivere per strada.
L’oppioide sintetico, che è 100 volte più potente dell’eroina, è un potente farmaco analgesico che causa stordimento ed euforia. La dose letale è di 2 milligrammi e basta toccarlo o inalarlo per averne gli effetti.
La sostanza è molto facile da trovare ed economica, il che ha portato a un rapido aumento del consumo da parte degli utilizzatori, ma anche dei tassi di mortalità: nel solo 2022, secondo il Center for Desease Control, la sostanza ha provocato oltre 70.000 decessi per overdose negli Stati Uniti, oltre il doppio del 2019, spingendo molti a parlare di una vera e propria emergenza nazionale.
Un’epidemia che ha riguardato anche i bambini: nella sola Portland, sono infatti oltre dieci i minori morti per overdose di fentanyl dall’inizio di giugno 2023, come riportato da AP News.
Ma, tra chi lavora con le vittime di questa sostanza, c’è anche chi accende in loro la speranza: è il centro The Other Side Academy, che, come mostrato nel servizio delle Iene, ha accolto molte delle persone che vivono per strada, nelle cosiddette “Zombieland”.
“I partecipanti al nostro programma sono chiamati ‘studenti’ e rappresentano i problemi sociali più gravi della nostra società, eppure, sorprendentemente, come gruppo, apportano soluzioni alle sfide degli altri”, si legge sul sito dell’associazione. “Durante il loro soggiorno, gli studenti ricevono un’istruzione, acquisiscono competenze professionali e sociali spendibili sul mercato, e sviluppano il rispetto per se stessi necessario per lasciarsi alle spalle il passato. Per molti, questa è la cosa più difficile che abbiano mai fatto”.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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