Stanno facendo discutere le parole del sindaco di Novara, Alessandro Canelli, che ha negato il patrocinio al Gay Pride, manifestazione dell’orgoglio omosessuale in programma sabato 26 maggio in città, poiché ritenuta una “inutile ostentazione”, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa.it. Queste le parole dell’amministrazione comunale:

Il comune non darà il patrocinio la collaborazione economica e organizzativa richiesti, ritenendola una manifestazione di tipo simbolico-folkloristico che non può apportare il giusto contributo alla crescita per affrontare problemi sull’argomento. È un’inutile ostentazione. So che ci saranno polemiche, ma sono convinto che non serva patrocinare eventi come questo.

Gli organizzatori si aspettavano una simile risposta visto che la consigliera del Pd Sara Paladini già qualche giorno prima aveva chiesto spiegazioni al sindaco. A Novara, tra l’altro, non si è mai svolto il Gay Pride – come, invece, accade in altre città come Roma o Catania – che quest’anno è stato organizzato dall’associazione NovarArcobaleno con Sermais e Amnesty International. Patrocinato da Regione, Provincia, dalla Fondazione Comunità Novarese e da ben 33 tra associazione e partiti, non avrà l’appoggio del Comune.

Questa la nota del Pd di Novara:

Il sindaco Canelli, che appena eletto si è affannato a dichiarare urbi et orbi che sarebbe stato il sindaco di tutti, alla prova dei fatti si dimostra essere prevedibile e scontato nel ruolo di moralizzatore mentre la Regione Piemonte e la Provincia di Novara hanno dato il patrocinio e sosterranno l’iniziativa, il Comune di Novara sarà assente dando prova di non rappresentare realmente tutti i novaresi. Il Pd della Provincia di Novara non solo ha aderito al Pride ma sfilerà insieme ai tanti che parteciperanno alla giornata di festa per riaffermare che i diritti, l’autodeterminazione e la non discriminazione vinceranno sempre contro i pregiudizi e il finto moralismo.

Non è la prima volta che il sindaco leghista di Novara fa parlare di sé: basti pensare a quando venne negato l’ingresso in piscina ai migranti del corso di nuoto.

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