Il Prezzo è un viaggio in tre puntate nelle organizzazioni criminali di stampo mafioso, attraverso gli occhi e le testimonianze di donne e ragazzi che ne fanno o ne hanno fatto parte a vario titolo.  Narratrice e autrice del racconto è Francesca Fagnani che dopo una gavetta con Enrico Mentana torna protagonista di un programma su Rai 3 in onda, venerdì 28 settembre alle 23.05. La giornalista incontra i protagonisti di questo racconto, al tempo stesso vittime e carnefici, perché nascere in certi quartieri, in certe famiglie, in certi ambienti equivale ad avere un destino già scritto. Il crimine a Napoli è sempre più giovane, con ragazzi di 16 anni pronti a sparare.

Non solo ragazzi ma anche le donne sono sempre più protagoniste del racconto, tutti con lo stesso destino: il carcere o la morte. Il racconto si sviluppa come un’inchiesta sociale di un’umanità ai margini, un reportage che parte dalle periferie e arriva fino alle vie eleganti di Torino per raccontare come sono cambiate le organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Anche le donne vivono un destino segnato: madri, figlie, sorelle, a volte esse stesse a capo di un clan o alla guida di una piazza di spaccio. A parlare sono le donne della mafia, complici, assassine, spregiudicate, portatrici di una cultura mafiosa che si deve trasmettere di generazione in generazione come una religione. In molti casi sono vittime dei loro padri e dei loro mariti, in altri sono loro la mente, segnano le decisioni che contano, sono in grado di aprire una faida e di chiuderla. Dal clan più importante di Caivano alle province del Nord, Francesca Fagnani intervista donne boss della camorra e affiliate alla ‘ndrangheta, come una delle testimoni di giustizia più importanti della mafia calabrese.

Per quanto violente e colpevoli, anche per le donne come per i ragazzi, non esiste possibilità di scelta e di redenzione. Almeno fino a quando la cultura, la scuola e una maggiore integrazione sociale non li condurranno verso la consapevolezza che una vita diversa esiste. E saranno proprio loro, le donne, le protagoniste della puntata, dal titolo Storie di donne in onda stasera su Rai 3. Boss e manovalanza, testimoni di giustizia e vittime. Tutte donne che hanno avuto ruoli differenti ma sempre di primo piano all’interno delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, principalmente camorra e ‘ndrangheta.

A parlare sono le donne della mafia, complici, assassine, spregiudicate, portatrici di una cultura criminale che si deve trasmettere di generazione in generazione come una religione. In molti casi sono vittime dei loro padri e dei loro mariti, in altri sono loro la mente, segnano le decisioni che contano, sono in grado di aprire una faida e di chiuderla.

Dalla donna che ha contribuito a fondare uno dei clan più potenti di Caivano (la più grande piazza di spaccio europea), alla figlia di un boss dei Quartieri Spagnoli, ucciso sotto i suoi occhi, Francesca Fagnani intervista chi ha occupato le prime linee delle organizzazioni criminali e oggi ha il coraggio di raccontare cosa sono diventate, rivelando le leggi che ne regolano l’esistenza.

Insieme a loro, una testimone di giustizia, nata da una famiglia apicale della ‘ndrangheta e sposata con un boss calabrese. Una donna che ha vissuto la sua vita lontano dalla Calabria e ha assistito alla conquista del Nord Italia da parte delle cosche. Oggi quella donna è la testimone di alcuni dei più importanti processi di ‘ndrangheta e vive in una località segreta insieme alla figlia che ha salvato da un destino segnato. In mezzo, vittime innocenti come Lucia, la sorella di Lino Romano, il ragazzo ucciso per errore da un killer di camorra la sera del 15 ottobre del 2012.

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