"Sono deputata, non cara": Irene Montero rimette al suo posto il collega Alvise Pérez
La portavoce di Podemos al Parlamento Europeo, Irene Montero, ha risposto al collega Alvise Pérez, che l'ha chiamata "Cara Irene": "Non sono cara, ma deputata".
La portavoce di Podemos al Parlamento Europeo, Irene Montero, ha risposto al collega Alvise Pérez, che l'ha chiamata "Cara Irene": "Non sono cara, ma deputata".
Irene Montero, 36 anni, politica e psicologa spagnola e portavoce del partito di sinistra Podemos al Parlamento europeo, ha rimesso al suo posto il collega Alvise Pérez, leader di ‘Se Acabó La Fiesta’, gruppo populista di destra, quando lui si è rivolto a lei chiamandola “Cara Irene”.
Durante il suo intervento Irene Montero ha discusso di aborto, natalità, immigrazione e diritto alla casa. Quando il deputato Pérez si è rivolto alla connazionale chiamandola ‘Querida Irene’, “Cara Irene”, lei ha replicato subito: “Deputato, sono una deputata, non ‘cara’. Si tolga un po’ di maschilismo di dosso”, per poi rispondere sulla questione della natalità e di diritto alla casa, parlando del fatto che se si vuole che in Europa le donne facciano figlie e figli “dobbiamo garantire loro il diritto alla casa, e non regalare gli alloggi degli europei ai fondi di investimento… Dobbiamo garantire stipendi dignitosi e servizi pubblici”.
La deputata ha poi aggiunto, rivolgendosi sempre ad Alvise Pérez, sulla questione dell’immigrazione: “E dobbiamo cacciare i razzisti come voi, che stanno violando i diritti fondamentali delle persone che migrano”.
Irene Montero era stata già oggetto di discussione qualche giorno fa, quando si è presentata all’Europarlamento indossando la kefiah. “Prima di prendere la parola, deve togliersi la sciarpa”, le ha spiegato la vicepresidente del Parlamento europeo Christel Schaldemose, quando l’Eurodeputata di Podemos si è fatta avanti indossando il copricapo della cultura araba e simbolo della causa palestinese, prima di iniziare il suo discorso.
Irene Montero, dopo essersi tolta la kefiah, ha replicato ricordando che le “norme internazionali impediscono i genocidi, ma qui l’Europa ne sta appoggiando uno”, in riferimento alla Palestina. “Questa non è una crisi umanitaria, è un’invasione e un genocidio”, ha continuato Irene Montero, spiegando che se l’Europa smettesse di continuare a comprare e vendere armi e a permetterne il traffico, e rompesse le relazioni commerciali “Israele non potrebbe assassinare più di 43mila a Gaza e più di mille in Libano”, aggiungendo che l’attacco da parte di Israele alla missione di pace delle Nazioni Unite “è un atto di guerra contro i Paesi europei”.
Rivolgendosi al Commissario dell’Europarlamento Irene Montero ha concluso dicendo che questa è “la barbarie trasmessa in diretta e nessuno di voi potrà dire che non lo sapeva”, chiedendo a cosa serve l’Europa se lascia che “il più forte calpesti la dignità umana e anche la legislazione internazionale?”
Infine, Irene Montero ha suggerito che l’Europa rompa le relazioni con Israele ed effettui un embargo totale sulle armi, “E se non lo farete, sarete complici”.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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