Jasmine Paolini, 28 anni, ha scritto un’altra pagina di storia del tennis italiano a Wimbledon, diventando la prima italiana nel femminile ad accedere a una finale nel torneo su erba più prestigioso della storia, dopo aver battuto in semifinale la croata Donna Vekic al terzo set.

Anche la semifinale con Donna Vekic, giocata l’11 luglio, è diventata storia: con una durata di 2 ore e 51 minuti la partita tra la croata e Jasmine Paolini è ora la semifinale più lunga della storia del torneo femminile a Wimbledon. Paolini ha iniziato la partita con qualche difficoltà, perdendo il primo set 2-6, ma ha vinto il secondo e infine il terzo lottando su ogni palla, con un punteggio finale di 2-,6 6-4, e 7-6.

Mi dicevo di provare a migliorare in campo perché ho servito davvero male”, ha commentato la 28enne toscana dopo il match. “Ma sono felice, adesso sono felice. Mi ricorderò per sempre questa partita”.

Jasmine Paolini, numero 7 del ranking Wta, affronterà in finale domani, sabato 13 luglio alle 15, la ceca Barbora Krejčíková numero 2 al mondo.

Jasmine Paolini è anche la prima tennista ad accedere a due finali dello Slam nello stesso anno, prima quella del Roland Garros e ora Wimbledon, in 8 anni: prima di lei, come le ha ricordato l’intervistatore a centro campo, l’aveva fatto la leggendaria Serena Williams, quando ha giocato le finali di Slam sia a Parigi che a Londra nella stessa stagione dal 2016.

Con grande umiltà Jasmine Paolini ha dichiarato che “questi ultimi mesi sono stati folli per me, devo ancora rendermi conto. Ma cerco di concentrarmi su quello che devo fare in campo… È bellissimo giocare in questo stadio, è un sogno, guardavo le finali da ragazzina. Vivo alla giornata e mi diverto”.

La tennista, classe 1996, è nata a Castelnuovo Garfagnana, in Toscana, da padre lucchese e madre polacca, Jacqueline Gardinier, (inquadrata più volte durante la semifinale a Wimbledon a incitare la figlia), metà polacca e metà ghanese. Cresciuta a Bagni di Lucca, dove il padre Ugo Paolini gestiva un bar, Jasmine Paolini ha scoperto la passione per il tennis grazie a lui, ma soprattutto allo zio Adriano Paolini, che quando aveva 5 anni l’ha portata per la prima volta sui campi in terra rossa del Tc Mirafiume di Bagni di Lucca.

A 15 anni compiuti l’azzurra è entrata a far parte del college federale di Tirrenia, dove ha capito che avrebbe voluto trasformare la sua passione in una carriera professionistica, nonostante in tanti l’abbiano scoraggiata a causa della sua altezza di 1,63 cm. “È vero che anche tra le donne adesso ci sono giocatrici alte e potenti, ma la tecnica è decisiva. È la tecnica che fa viaggiare la palla e la sua va molto veloce. In più è agile e molto elastica”, ha dichiarato alla stampa recentemente il suo allenatore, Renzo Furlan.

I genitori di Paolini erano entrambi nel box del Centre Court dell’All England Club a tifare per la figlia durante il match contro Vekic, insieme al fratello minore, William Paolini.

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