Un’inchiesta interna all’esercito britannico avrebbe svelato nuovi dettagli sulla morte della soldata Gunner Jaysley Beck, che si era tolta la vita nel dicembre del 2021, a 19 anni, dopo soli tre anni dal suo arruolamento. Pare infatti che la ragazza fosse vittima di molestie sessuali da parte di almeno due superiori, durate diversi mesi.

In base a quanto scoperto, la ragazza aveva infatti ricevuto, solo nel novembre precedente il suicidio, 3.500 messaggi sul cellulare da parte di un superiore, del quale per ora non sono state svelate le generalità. I messaggi contenevano apprezzamenti, avances indesiderate e dichiarazioni di gelosia nei confronti del compagno della ragazza. Ma non è tutto.

Poche settimane prima di questo episodio, inoltre, un altro superiore aveva tentato compiere violenza sessuale ai suoi danni, fatto che aveva portato la ragazza a dormire in macchina, impaurita. Beck aveva poi denunciato ai superiori, ma senza risultato: la punizione nei confronti dell’uomo fu minima.

Mia figlia mi disse che quell’ufficiale le mise le mani tra le gambe”, afferma la madre della ragazza, Leighann McCready, “E la afferrò violentemente per il collo, spingendola contro il muro”. La famiglia, infatti, era a conoscenza della situazione, che Jaysley Beck stessa aveva definito “Deprimente, disperata, insostenibile”.

Se mia figlia, prima di suicidarsi, non ha denunciato le molestie del secondo superiore, è proprio perché nel primo caso di tentata violenza non aveva ricevuto protezione né giustizia. Una vergogna che si è portata dentro fino alla fine. Temeva di essere considerata una piantagrane da tutto il corpo”, ha proseguito la madre.

Siamo quasi certi che questa sia la causa del suo suicidio, perché ha avuto un impatto molto probabilmente decisivo sulla sua salute mentale”, dichiara il report della Difesa. “Il protocollo sulla vicenda non venne seguito correttamente, alcuni dettagli vennero omessi e ciò ha avuto un’influenza sulla susseguente mancata denuncia da parte della donna”.

Emma Norton, l’avvocata della famiglia, ha commentato le ammissioni del report come: “Molto rare, anzi mi pare sia la prima volta in cui le molestie subite precedentemente nell’esercito vengano connesse a un tragico suicidio. Due anni fa, un report di una Commissione parlamentare a Westminster denunciò come, ancora oggi, venga spesso negata la giustizia a molte donne nell’esercito”.

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