Juliette Binoche ha compiuto 60 anni: per l’occasione l’attrice francese si è raccontata in una lunga intervista a Vanity Fair, dove ha parlato della sua vita e della sua carriera, segnata da successi e collaborazioni con grandi registi.

Una passione, quella per il cinema, trasmessa dai genitori: figlia di Jean-Marie Binoche, di professione mimo e regista teatrale, e di Monique Stalens, attrice, a 18 anni ottenne la sua prima parte nel film indipendente Liberty Belle di Pascal Kané, l’inizio di una brillante carriera che l’ha vista collaborare con nomi come Krzysztof Kieslowski, Jean-Luc Godard, Philip Kaufman e Michael Haneke.

Vincitrice di diversi premi tra Berlino, Venezia e Cannes e anche di un Oscar per Il paziente inglese di Anthony Minghella, l’attrice ha definito le premiazioni dell’Academy “Una giungla”. E, sul suo rapporto con i media anglofoni, ha sostenuto: “Oggi me ne frego. In ogni caso, morirò presto”.

Oggi, Juliette Binoche sta registrando il doppiaggio francese di The New Look, serie su Coco Chanel di Apple Tv+, dove interpreta proprio la madrina della famosa casa di moda: “Ho letto molti libri per prepararmi”, ha raccontato a Vanity Fair. “Ci sono opere astiose e altre più edulcorate. Volevo aprirmi un varco verso la verità, leggere chi l’aveva conosciuta davvero”.

Ho capito fino a che punto Coco Chanel fosse una donna complessa. Poiché proveniva da un ambiente povero, il suo desiderio di creare era forte quanto il suo bisogno di sopravvivere”, ha poi spiegato l’attrice, che da sempre si è calata nei suoi ruoli studiandoli con grande devozione e dando feedback sulle sceneggiature che doveva interpretare.

Per Gli amanti di Pont-Neuf (1991), l’attrice aveva vissuto per un periodo insieme ai senzatetto per strada. Per una scena della Trilogia dei colori di Kieslowski, invece, Binoche doveva strofinare una mano finta contro un muro fino a farla sanguinare ma, siccome la protesi cadeva, l’attrice si era proposta di usare la sua vera mano. “Non ci pensare nemmeno. Questo è un film, non la realtà”, la risposta del regista. “Il cinema è un luogo cruciale. Ci sono film che cambiano la vita, anche se tendiamo a sminuirne il potere trattandoli come intrattenimento”, ha commentato Juliette Binoche.

Perché vivere senza entusiasmo? Io ce ne metto anche quando cucino o quando vado a fare la spesa”, ha detto poi l’attrice, che nel corso dell’intervista ha paragonato le riprese a “una preghiera” e a “una comunione”, sostenendo che gli artisti siano “chirurghi del cuore: “Non sappiamo se sopravviveremo. Spingersi al limite è necessario”.

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