Il dolore di Kabir Bedi per la perdita del figlio affetto da schizofrenia

Durante la puntata del Grande Fratello vip del 28 gennaio 2022, l’attore ha ricordato il figlio Siddharth, morto suicida a soli 25 anni: “Non sono riuscito a convincerlo a continuare a vivere”.

Kabir Bedi è stato protagonista di un momento molto toccante avvenuto durante la puntata del Grande Fratello vip del 28 gennaio 2022. L’attore, conosciuto al pubblico per aver interpretato lo storico ruolo di Sandokan nella serie televisiva diretta da Sergio Sollima, ha avuto modo di raccontare a tutti un po’ della sua storia.

Una storia fatta di successi e popolarità, ma anche di situazioni estremamente difficili legate alla sua vita privata. Nel 1997, infatti, Bedi ha perso il figlio Siddharth, morto suicida a soli 25 anni. Poco dopo la laurea, al ragazzo venne diagnosticata una grave forma di schizofrenia dalla quale non è riuscito a curarsi e che l’ha poi spinto a togliersi la vita.

L’attore lo ha ricordato in puntata con queste parole:

“Era un genio, molto sensibile, molto timido e considerato dagli altri. Era attaccato a sua madre e aveva un grande rispetto per me. Ho provato a prevenire questo suicidio, ma ho fallito. Non sono riuscito a convincerlo a continuare a vivere. È terribile, perdere un figlio quando davanti ha tutte le possibilità del mondo è il più grande dolore che esiste. Una tragedia che non posso spiegare”.

Il conduttore Alfonso Signorini è poi intervenuto, per leggere – con il consenso dell’attore – l’ultimo biglietto che Siddharth gli ha lasciato, prima di compiere quel doloroso gesto:

“Per favore non sentitevi in colpa, è il mio modo di prendere il controllo e per quanto possa sembrarvi strano me ne andrò felice e non triste, se ci sarà un’altra possibilità”.

In seguito, Kabir Bedi ha espresso un pensiero importante riguardo la malattia:

“Le persone che si prendono cura di chi soffre di schizofrenia soffrono più delle altre, perché vedono una persona che amano cambiare e non possono fare nulla. Il grande problema della schizofrenia è che chi ne è affetto non accetta di avere un problema e questo rende il problema più grande. Adesso però le medicine sono molto meglio rispetto a quel tempo, non voglio dire che non c’è speranza. La speranza c’è”.

 

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