Kabul è in mano ai talebani: la persecuzione delle donne afghane è già iniziata
Nella capitale si fanno le liste nere delle donne nubili. Ritorna l'obbligo del burqa, il divieto di uscire da sole e di andare a lavorare.
Nella capitale si fanno le liste nere delle donne nubili. Ritorna l'obbligo del burqa, il divieto di uscire da sole e di andare a lavorare.
I talebani hanno preso il controllo di Kabul e hanno proclamato la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan. Mentre il personale delle ambasciate viene evacuato, sul pennone del palazzo presidenziale della città sventola la bandiera bianca talebana ed è inevitabile chiedersi che futuro avranno ora le donne e le ragazze afghane.
In questi ultimi vent’anni, tanto è passato dalla caduta del precedente governo talebano, i passi avanti in tema di diritti sono stati moltissimi e ora si teme un ritorno al medioevo, soprattutto per le donne. Considerate come oggetti e non come esseri umani, potrebbero essere preda del bottino di guerra: secondo quanto riferito dalla Bbc, nelle aree catturate dai talebani nei giorni scorsi alle donne non è più permesso uscire di casa senza un compagno maschio, alcuni lavori non sono più consentiti ed è stato ordinato loro di indossare il burqa.
Dopo la presa di Kabul, in una nota dell’Onu riportata su Primapress, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto particolarmente preoccupato per il futuro delle donne e delle ragazze, i cui diritti duramente conquistati devono essere protetti. E mentre nella giornata del 16 agosto 2021 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce per individuare azioni a protezione della popolazione afghana, i talebani iniziano a stilare le liste nere delle donne nubili.
Sul Corriere della Sera la testimonianza di due sorelle, Nahan e Mahvash, che stanno vivendo con ansia questi drammatici momenti a Kabul:
“Nostro papà ci ha sempre cresciute libere. Quando i talebani presero il potere la prima volta nel 1995 ci portò in Pakistan affinché potessimo studiare. E anche dopo che siamo tornate qui a Kabul la sua priorità è sempre rimasta quella: che noi avessimo un’educazione e scegliessimo la strada che preferivamo. Ora tutto questo potrebbe cambiare. Se arrivassero i talebani probabilmente verremo costrette a sposarci. Sappiamo che anche qui a Kabul stanno facendo delle vere e proprie liste con i nomi di tutte le ragazze nubili”.
Preoccupata per l’avanzata dei talebani anche il premio Nobel per la pace, Malala Yousafzai, che dal suo profilo Twitter, ha manifestato amarezza:
“Guardiamo allibiti i talebani prendere il controllo dell’Afghanistan. Sono sinceramente preoccupata per le donne, per le minoranze e per tutti i diritti umani. I poteri globali, regionali e locali devono chiedere un immediato cessate il fuoco e fornire urgentemente aiuto e protezione umanitaria ai rifugiati e ai civili”.
We watch in complete shock as Taliban takes control of Afghanistan. I am deeply worried about women, minorities and human rights advocates. Global, regional and local powers must call for an immediate ceasefire, provide urgent humanitarian aid and protect refugees and civilians.
— Malala (@Malala) August 15, 2021
Altre immagini e notizie sconcertanti arrivano dal profilo Instagram della giornalista Cecilia Sala, esperta in questioni mediorientali, che mostra la situazione in tempo reale. Nelle storie si vedono e si sentono le urla delle ragazzine portate via dai talebani, la popolazione civile in fila per ritirare i soldi in banca e la folla che cerca di scappare all’aeroporto di Kabul.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
Cosa ne pensi?