È prevista per il 25 gennaio 2024 la condanna a morte di Kenneth Eugene Smith, cittadino statunitense 58enne. Il metodo scelto al momento è l’ipossia di azoto, mai utilizzato sugli esseri umani per la sua atrocità, spesso invece usato per l’abbattimento degli animali.

A prendere la decisione a riguardo è stata la governatrice dell’Alabama, la repubblicana Key Ivey, che non ha mai cambiato idea, nonostante ne avesse le facoltà.

Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite non ha nascosto la sua preoccupazione per questa decisione, per questo si è mosso dal 3 gennaio chiedendo la sospensione dell’esecuzione. Il sistema è infatti stato ritenuto non solo sperimentale, ma anche in piena violazione sia del divieto internazionale di tortura che di quello di sperimentazione medica e scientifica sugli esseri umani.

All’appello si sono aggiunte anche altre personalità rilevanti all’interno delle Nazioni Unite, come la relatrice speciale sulla tortura, Alice Jill Edwards, l’esperto di diritto alla salute fisica e mentale, Tlaeng Mofokeng, e l’esperta di indipendenza della magistratura, Margaret Satterthwaite.

Questo tipo di procedura induce il decesso per soffocamento e asfissia nel giro di qualche minuto attraverso l’inalazione del gas. Sulla base di quanto rilevato dagli esperti, il protocollo di esecuzione dello Stato dell’Alabama, recentemente approvato, consente l’asfissia con azoto gassoso e potrebbe portare “a una morte dolorosa e umiliante”.

Kenneth Eugene Smith è stato riconosciuto colpevole di omicidio su commissione e condannato all’ergastolo senza condizionale con un voto quasi unanime della giuria. Il giudice non ha voluto ascoltare la raccomandazione che era arrivata dalla giuria e aveva deciso comunque di condannarlo a morte. Nel 2022 le autorità dell’Alabama avevano già provato a giustiziarlo con un’iniezione letale, ma il tentativo era fallito.

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