Tra le tante meraviglie italiane bisogna per forza annoverare il Lago di Carezza, o Karer See in tedesco e Lec de ergobando in lingua ladina, situato a 1520 metri di altezza in Alto Adige, nella Val d’Ega, a circa 26 km da Bolzano.

Oltre a essere uno spettacolo della natura davvero mozzafiato, il lago, chiamato anche Lago Arcobaleno, è luogo di una leggenda davvero romantica, che ha infatti concorso ad attribuire l’altro nome con cui lo specchio d’acqua è conosciuto.

Secondo la storia, infatti, il lago era un tempo abitato dalla ninfa Ondina, di cui lo stregone che viveva sul Latemar, il gruppo montuoso che si estende tra Bolzano e Trento, si era perdutamente innamorato.

Poco avvezzo a corteggiare una donna, tuttavia, chiese consiglio alla strega Langwerda, dopo che per varie volte aveva tentato di rapire Ondina; la strega gli suggerì quindi di travestirsi da venditore di gioielli e di creare, con le pietre preziose, un arcobaleno di colori che andasse dal Catenaccio al Latemar.

Sorpresa dal meraviglioso prodigio Ondina, secondo Langwerda, sarebbe allora emersa dalle acque, e lo stregone avrebbe finalmente potuto avvicinarla con le sue gemme luccicanti; la ninfa effettivamente si fece vedere, attirata dallo splendido arcobaleno, ma lo stregone, nella fretta, aveva dimenticato di travestirsi, e Ondina, vedendolo, si spaventò e si rituffò nel lago senza farsi mai più vedere.

Affranto dal dolore, lo stregone allora fece a pezzi l’arcobaleno e lo gettò nel lago, che assunse quindi una serie di colori opalescenti e variegati.

 

 

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