Ilaria D'Amico: "Più fragile dopo la morte di mia sorella" e l'amore (giudicato) per Buffon

La giornalista, ospite di Francesca Fialdini, ha parlato dei momenti più importanti della sua vita e della sua carriera, della difficoltà di affermarsi in un mondo maschile e del desiderio di scrollarsi di dosso l'immagine della "rovinafamiglie".

Ilaria D’Amico è stata ospite nello studio di Francesca Fialdini per la prima puntata di Da noi… A ruota libera, domenica 16 marzo, raccontandosi a tutto tondo: dal matrimonio con Gigi Buffon, nel 2024, dopo 10 anni di amore fino al profondo dolore per la perdita, nel 2021, della sorella Catia.

“Me ne ha fatte cinque” ha rivelato più volte la giornalista, riferendosi alle proposte di matrimonio ricevute dall’ex portiere di Juve e Nazionale: “La prima volta mi ha chiesto di sposarlo via sms da Parigi – disse tempo fa ospite di Fabio Fazio – Giocava al Psg e una mattina, alle 5.30, mi scrive ‘Ma io e te non ci sposiamo?'”.

Quella vera, però, è arrivata a Parma, in un periodo che D’Amico descrive come difficile: “Facevo avanti e indietro tra Roma-Milano-Parma. Mi fermo con lui a Parma un lunedì. Rientro da un giretto in centro, e trovo il caminetto accesso e una musica di sottofondo. Gigi mi si accascia a terra invece di inginocchiarsi, stava per cadere. Mi guarda con un’aria talmente piena di dolore, che io mi sono preoccupata pensando mi dovesse dire una cosa brutta. Poi fa la proposta e mi sono sciolta, dicendo subito ‘Sì’ perché era una proposta romantica e fatta dal vivo, mentre negli anni me ne ha fatte 3-4 che hanno lasciato un pò desiderare”

Le nozze il 28 settembre scorso, a Villa Oliva, sulle colline lucchesi; un’unione, quella di D’Amico e Buffon, iniziata in modo sicuramente travagliato, con lui ancora impegnato con la ex moglie Alena Seredova e lei che ha sempre categoricamente respinto il poco piacevole appellativo di “rovinafamiglie”.

“Ha mai sentito usare questo termine per un uomo? – disse in un’intervista per Il Fatto Quotidiano – C’è l’orrendo gusto di voler ritenere una donna sempre responsabile di qualcosa. Quando io e Gigi ci siamo incontrati, eravamo già persone mature e responsabili, reduci da rapporti fortemente compromessi e da periodi molto dolorosi. Io non ho trovato un uomo felice in un rapporto idilliaco che ha battuto la testa e improvvisamente si è innamorato di me, bensì un uomo con una crisi esplosa da tempo nella coppia, che ha trovato me nella stessa situazione. Ho seguito il cuore, non la ragione perché quella mi portava solo a cose negative. Dal lavoro all’immagine pubblica al giudizio di chi si mette lì con il dito puntato. Ho seguito il moto del mio cuore che, inizialmente, oltre a essere bellissimo, è stato anche molto spaventoso”.

Nella sua vita, però, c’è stato molto spazio, purtroppo, anche per il dolore, dopo la morte di Catia, sua sorella, nel 2021, a causa di un tumore nell’area dell’intestino, scoperto nel gennaio del 2019. “Abbiamo gestito la malattia insieme, scegliendo tutto il percorso. Poi a maggio del 2021, la notizia che stava di nuovo male. Se ne è andata in pochi mesi. Io ero con lei”.

Quel lutto, dice oggi, l’ha cambiata: “Sono più fragile. Sento che lei è diventata una parte di me – ha raccontato al settimanale F – Eravamo diverse: io, cialtrona, che le dichiaravo il mio affetto, lei che non diceva mai mi manchi ma mi amava attraverso gesti pratici, come esserci sempre, aiutarmi con i miei figli. Oggi do meno importanza a come mi vesto, mi commuovo a pensare alla sua dignità e riservatezza. Questa perdita mi ha fatto ridefinire le priorità: il lavoro lo è, ma è più forte il bisogno di accudire la mia famiglia”.

A Fialdini Ilaria D’Amico ha raccontato anche com’è stato confrontarsi con un mondo giudicato prettamente “maschile” come quello dello sport, spiegando di aver spesso vissuto la sensazione di essere “messa da parte”, anche quando si occupava di politica.

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