Le due amiche Laura Amato, 54 anni di Robecchetto (Milano), e Claudia Turconi, 59, di Rescaldina (Milano), entrambe operatrici socio sanitarie, stavano tornando a casa la sera di venerdì 17 febbraio quando una Lancia Musa le ha travolte, scaraventando la loro Lancia Ypsilon a quasi 100 metri di distanza dopo l’impatto. Le due donne sono morte sul colpo.

Claudia Turconi era seduta sul sedile del passeggero, mentre Laura Amato, alla guida, la stava riaccompagnando a casa a Rescaldina.

La Lancia Musa viaggiava a 150 km/h superando, cambiando corsia, sfiorando le auto, ed era guidata da un uomo che, come riporta la stampa, sembra fosse uscito poche ore prima da una struttura psichiatrica. Sul sedile passeggeri dell’auto, infatti, è stato trovato il braccialetto di un ospedale psichiatrico.

L’investitore, un 39enne italo-marocchino con doppia cittadinanza, ha guidato a zigzag sulle corsie dell’A4 per più di 2 km, come ripreso dai filmati delle telecamere, prima dello schianto contro l’auto delle due amiche al casello Milano-Ghisolfa.

Il 39enne è ora indagato per duplice omicidio stradale.

Dopo l’incidente l’investitore è stato ricoverato all’ospedale San Carlo, dove sono stati eseguiti gli esami tossicologici e alcolemici, di cui ora si attendono i risultati. L’ipotesi più accreditata dal pm Paolo Filippini è che, escluso il malore, il 39enne abbia fatto uso di stupefacenti o farmaci, ipotesi che verrà confermata o smentita dai risultati degli analisi del sangue, attesi nelle prossime ore.

I due mezzi, la Lancia Musa dell’investitore e la Lancia Ypsilon di Laura Amato, sono sotto sequestro in attesa della prima analisi della polizia stradale.

Nella giornata di ieri la procura diretta da Marcello Viola ha disposto l’autopsia sui corpi di Laura Amato e Claudia Turconi, anche se non ci sono dubbi sulla dinamica dell’incidente, ripreso dalle telecamere stradali.

Laura Amato lavorava come operatrice socio sanitaria alla clinica Macedonio Melloni di Milano e aveva due figli. Claudia Turconi, invece, svolgeva la sua professione, anche lei come oss, alla Fondazione Colleoni di Castano Primo. Turconi lascia quattro figli.

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