Laura Chiatti, finita al centro di alcune polemiche qualche mese fa dopo aver pronunciato delle frasi giudicate sessiste, è tornata a parlare dell’argomento in un’intervista esclusiva rilasciata al periodico F.

L’attrice, infatti, aveva dichiarato, in un’ospitata a Domenica In del maggio 2023, di non tollerare “l’uomo che si mette a fare il letto, dare l’aspirapolvere. Io proprio non lo posso vedere. Sono all’antica in questo senso con certi ruoli. Mi abbassa l’eros, me lo uccide”. Ora, qualche mese dopo i fatti, Chiatti si è nuovamente difesa, dichiarando al giornale:

Ormai, bisogna avere paura di parlare. In Italia, si decanta tanto la libertà di pensiero, ma il pensiero deve rimanere nella tua testa: quando si trasforma in libertà di parola, accadono cose che mi destabilizzano, tutto viene storpiato per appiccicarti etichette. In questo caso, sessista, maschilista, patriarcale. Definizioni che respingo e che non mi appartengono.

Poi, Laura Chiatti ha proseguito sostenendo che le sue dichiarazioni riguardassero esclusivamente la sua persona, e che non erano espressione di idee su come dovrebbe essere impostata la società: “Nel clima di un’intervista goliardica, non stavo certo parlando dei ruoli che devono esserci nella società, parlavo solo di me e di quello che io e mio marito gestiamo in modo paritario”, ha detto.

È come se i personaggi pubblici esistessero solo per essere offesi. Io, dai miei social, ho disattivato i commenti e vivo meglio. Di mio, avrei le spalle larghe, ma non voglio che i miei figli leggano cose poco carine sulla mamma.

E a proposito dei figli Enea e Pablo, di 7 e 8 anni, avuti dal marito Marco Bocci, l’attrice ha continuato: “Cerco di insegnare attraverso l’esempio, ma credo che i giovanissimi non vedano le differenze che noi notiamo e contro le quali lottiamo. Di sicuro, insegno a mettere a posto i giocattoli, non dico che deve farlo la fidanzatina”.

Infine, l’attrice ha dichiarato di essere a favore del co-sleeping, la pratica che prevede che i figli dormano vicini a uno o entrambi i genitori, invece che in stanze separate:

Stiamo tutti in un letto oversize con un lettino attaccato vicino. Sono calci, botte, ma poi cresceranno e quest’intimità finirà, per cui intanto ce la godiamo. Io ho dormito con i miei fino ai 14 anni. Tornavo da una serata con le amiche e mi infilavo nel loro letto.

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