Ho sempre voluto diventare mamma“. È cominciato così il lungo racconto di Laura Freddi a Verissimo, nel gennaio del 2022, durante il quale la showgirl ha parlato del suo forte desiderio di maternità e del percorso, costellato di ostacoli, che ha dovuto affrontare per esaudire questo desiderio. “Ho sempre avuto un istinto materno molto spiccato, ma le difficoltà incontrate sono state tante“, ha spiegato Freddi, che ha avuto sua figlia Ginevra all’età di 45 anni.

La showgirl, prima di dare alla luce la piccola, ha subito però un aborto spontaneo. “Psicologicamente sono cose che ti segnano. Quando è successo è stato un dolore molto grande che ha inciso anche nel rapporto con il mio ex marito. Ho avuto anche paura di riprovarci“, ha dichiarato, ammettendo che poco dopo la perdita subita ha messo fine al suo matrimonio con Claudio Casavecchia.

Nel maggio del 2022 la showgirl è tornata a parlare di quel triste evento nel salotto televisivo di Serena Bortone.

Non si dimentica, è una ferita che rimane – sono state le sue parole – In quel momento sono stata malissimo e non ho voluto riprovarci perché avevo paura che potesse ricapitare, non ce l’avrei fatta. Si elabora, come esseri umani dobbiamo adattarci alle cose belle e alle cose brutte della vita.

Nonostante la paura però, Laura Freddi non si è arresa; solo dopo ulteriori esami è venuta a conoscenza della malattia di cui soffriva, l’endometriosi, patologia molto diffusa tra le donne ma altrettanto poco diagnosticata, e che – senza un’adeguata cura – rendeva il suo sogno di rimanere incinta sempre più difficile da realizzare.

Avevo dei dolori, ma non mi era mai stata diagnosticata ufficialmente. Per fortuna la mia forma era abbastanza lieve. Ho dovuto subire un’operazione e affrontare una cura, ma dopo sei, sette mesi ho scoperto di aspettare Ginevra“. La bella notizia è arrivata proprio il giorno del suo compleanno: “La dottoressa mi ha chiamato dicendo di andare a fare un test e per me è stato come ricevere un dono da Dio“.

Infine, Freddi ha ringraziato anche il team – tutto al femminile – di dottoresse che l’ha seguita durante il suo percorso: “Considero anche loro mamme di Ginevra, mi hanno aiutato moltissimo“.

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