Levante sulla depressione post partum: "Purtroppo, non l'ho riconosciuta subito"
Sul palco del Vanity Fair Stories Levante ha raccontato della sua depressione post partum: "Non l'ho riconosciuta subito... mi stava affossando".
Sul palco del Vanity Fair Stories Levante ha raccontato della sua depressione post partum: "Non l'ho riconosciuta subito... mi stava affossando".
Levante è salita sul palco del Vanity Fair Stories, tenutosi al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, e ha commosso il pubblico aprendosi su se stessa, su sua figlia e su tutte le donne scese in piazza il 25 novembre.
Ospite al Vanity Fair Stories, un evento speciale per i vent’anni della rivista, Levante, 36 anni, ora tornata mora, ha parlato di sua figlia Alma Futura e della depressione post partum di cui la cantante ha sofferto, seppur non ha subito riconosciuto la malattia. “Non l’ho riconosciuta subito e quando mi sono resa conto che non volevo più vivere, sono stata costretta ad affrontare seriamente quello che mi stava accadendo”, ha spiegato sinceramente Levante, aggiungendo che la depressione la stava “affossando”, privandola di vivere a pieno il bellissimo momento di avere sua figlia con sé. “Adesso, finalmente, sto bene: sono riuscita a riprendermi tutto, il corpo e la testa”.
Le sue canzoni Vivo e Opera Futura, contenute nell’album Opera Futura, sono un inno non solo a sua figlia, alla maternità, ma anche alla voglia di non perdersi niente, di godere di ogni cosa buona che la vita a da offrire. “Scoprire che nel futuro non c’è mai dolore”, canta Levante, che è tornata più forte e agguerrita che mai non solo nella sua musica, ma anche sulla scena pubblica.
La cantante siciliana ha parlato dal palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano delle manifestazioni del 25 novembre per la Giornata contro la violenza sulle donne a cui ha partecipato insieme a sua figlia Alma Futura. “Ho portato pure Alma… Sono molti anni che mi impegno per sostenere i diritti delle donne e quando succedono cose gravi come quelle accadute quest’anno bisogna tornare in piazza”, ha sottolineato Levante, riferendosi non solo al recente caso di Giulia Cecchettin, ma al problema sistemico della violenza di genere in Italia.
Levante si è commossa parlando delle donne che sono state uccise e ha ricordato che anche lei ha dovuto affrontare “situazioni difficilissime” in cui ha dovuto chiedere aiuto. Sottolineando che, nel suo caso, è andato tuttto bene, la cantante ha tuttavia aggiunto che “non posso non immedesimarmi in tutte queste ragazze che non ce l’hanno fatta, ultima Giulia, che cercava di salvare l’altro e invece non è riuscita a salvare se stessa”.
L’artista ha poi cantato Vivo, Tikibombom, Leggera e Gesù Cristo sono io, chiudendo la prima serata del Vanity Fair Stories.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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