Un liceo istituisce il congedo mestruale: concessi due giorni di assenza al mese

L'iniziativa è stata introdotta presso il Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna, su proposta di una ragazza, Chiara Pirazzini, che soffre di dolori fortissimi: qui sono state introdotte anche le carriere alias e il registro gender-free.

Sono tante le donne che sanno bene cosa voglia dire avere mestruazioni dolorose, che si rivelano talmente debilitanti da rendere difficile compiere quasi ogni azione. È questa la motivazione che ha spinto il Liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna a introdurre il congedo mestruale, di cui potranno usufruire le studenti in caso di necessità.

L’Istituto ha così deciso di predisporre una delibera ad hoc, che permetterà alle ragazze che soffrono di dismenorrea, problema diffuso a tutte le età, di assentarsi per un massimo di due giorni al mese senza il rischio che questa loro assenza possa influire sull’esito dell’anno scolastico. Per legge, infatti, ogni allievo è infatti chiamato a frequentare almeno i tre quarti dell’orario annuale per potere essere ammessi agli scrutini.

Pur trattandosi di un’agevolazione importante, chi deciderà di chiedere il congedo mestruale non potrà farlo in maniera del tutto libera, ma secondo specifiche regole. Le allieve, infatti, dovranno dimostrare tramite apposito certificato di essere affette da dismenorrea, in modo tale da “produrre un solo certificato medico l’anno al fine di vedersi riconoscere sino a due giorni al mese come deroghe al vincolo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato”. A questo dovrà poi essere aggiunta “anche la giustificazione firmata dai genitori mediante libretto web”.

L’iniziativa è nata su sollecitazione delle rappresentanti di istituto, in modo particolare di Chiara Pirazzini, 17enne che frequenta il quarto anno (con una pagella ricca di 10), che ha vissuto spesso in prima persona questo problema comune a molte donne. “Io sono sempre stata molto male con il ciclo, non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto e quando sono stata eletta rappresentante ho pensato che potevo trovare una soluzione per tutte le ragazze che soffrono come me ad ogni mestruazione” – sono le sue parole riportate da Repubblica -.

Particolarmente orgoglioso di questo importante passo avanti è il preside, Gianluca Dradi, convinto di quanto sia fondamentale puntare su una scuola che possa ascoltare anche il punto di vista dei ragazzi: “È una piccola cosa, ma il senso è sempre realizzare l’inclusione attraverso l’ascolto degli studenti, facendoli sentire compresi per i problemi che hanno, per quello che sono. Recependo una loro legittima richiesta si crea un percorso nel quale possono maturare le competenze di cittadinanza: imparano come risolvere un problema con gli strumenti della democrazia e dentro gli organi collegiali”.

Il liceo ravennate era già diventato noto per un’altra idea innovativa: ha creato il regolamento per le “carriere alias“, ovvero la possibilità di adottare un nome di elezione per gli studenti transgender. Il nome scelto dalla persona viene utilizzato nel registro elettronico, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i documenti interni alla scuola aventi valore non ufficiali, in modo tale da ridurre il più possibili i disagi e non dover realizzare continui coming out.

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