Il dubbio di Liliana Segre di aver vissuto invano: "Perché ho sofferto per 30 anni?"
Liliana Segre si è aperta in un'intervista con il New York Times, rivelando il suo dubbio di aver vissuto invano. "Perché ho sofferto per 30 anni?"
Liliana Segre si è aperta in un'intervista con il New York Times, rivelando il suo dubbio di aver vissuto invano. "Perché ho sofferto per 30 anni?"
La senatrice a vita e sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre, 93 anni, ha rilasciato una lunga intervista al New York Times in cui ha rivelato il suo dubbio di aver vissuto, e sofferto, “invano”.
“Perché ho sofferto per 30 anni per condividere cose intime della mia famiglia, del mio dolore, della mia disperazione? Per chi? Perché?”, si è chiesta Liliana Segre, esponendo il dubbio che il suo sia stato solo fiato sprecato per istruire un Paese che spesso preferisce dimenticare la sua storia.
Per decenni, infatti, Liliana Segre ha visitato le aule scolastiche per raccontare la sua espulsione da scuola sotto le leggi razziali antisemite di Benito Mussolini, del suo tentativo fallito di fuggire dall’Italia sotto il controllo dei nazisti, fino alla sua deportazione dalla stazione ferroviaria di Milano al campo di sterminio di Auschwitz nel 1944.
Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che sono stati deportati ad Aushwitz, Liliana Segre è tra i 25 bambini sopravvissuti.
La sua testimonianza sulle atrocità dei nazisti e dei fascisti, sulle camere a gas, l’omicidio di suo padre e dei suoi nonni e di migliaia di ebrei italiani hanno fatto di lei il ricordo vivente di quei terribili anni, ma ultimamente si chiede se non abbia vissuto invano.
Segre, infatti, si è detta “sconvolta” per il crescente clima antisemita e, più in generale, di odio nel mondo. La reazione di Israele a Gaza, inoltre, ha lasciato in lei un sentimento di “disperazione”.
Liliana Segre ha poi ricordato il raduno di massa di Acca Laurentia, in cui si sono riuniti nostalgici del fascismo che si sono esibiti nel saluto romano. “Non è una novità”, ha detto al New York Times, chiedendosi se abbia dovuto vivere tanto a lungo solo per vedere la storia ripetersi.
Nonostante il clima di odio sempre più evidente, Liliana Segre è risoluta nel portare avanti la sua causa affinché la sua testimonianza sia da monito per gli anni futuri. Nel 2019, infatti, la senatrice a vita ha istituito una commissione del Senato contro l’incitamento all’odio.
La settimana scorsa Liliana Segre, accompagnata da Ignazio La Russa, ha visitato il memoriale dell’Olocausto del Binario 21 della stazione di Milano, da dove gli ebrei italiani sono stati deportati nel 1944, tra cui Segre.
“Mi ha aiutato, perché ho sentito il bisogno di farlo”, ha concluso Liliana Segre.
Vegetariana, amante dei libri, dello sport e di qualsiasi cosa sia vecchio di 500 anni o più.
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