Per il saluto romano va contestata la legge Scelba, e non è reato se commemorativo: questo è quello che hanno deciso le sezioni unite della Cassazione sul processo bis per 8 militanti che avevano fatto il saluto romano a Milano nel 2016 per ricordare Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975.

In particolare, la decisione della Cassazione si basa sull’articolo 5 della legge Scelba sull’apologia del fascismo, secondo cui il gesto del saluto romano è un “rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista e i per i giudici è idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista”, si legge nella motivazione provvisoria della Suprema Corte, come riporta la stampa.

Per i giudici, quindi, è opportuno considerare reato il saluto romano e, perciò, punibile con la legge Scelba, solo quando manifesta il “concreto pericolo” di voler ricostruire il partito fascista, e non costituisce reato se, invece, è usato nella sua forma “commemorativa”.

Come in altre sentenze, i giudici hanno scelto di condonare il saluto fascista, spesso usato durante le commemorazioni, perché a livello penale sono rilevanti solo le manifestazioni di esaltazione fascista che hanno il concreto obiettivo di ricostruire il partito.

L’avvocato generale della Cassazione Pietro Gaeta, nel suo intervento all’udienza davanti alle Sezioni Unite della Suprema Corte, ha anche spiegato che bisogna distinguere la finalità commemorativa con il potenziale pericolo di ordine pubblico per un gesto che resta comunque un’offesa alla sensibilità individuale.

E se Casapound e il presidente del Senato Ignazio La Russa accolgono con gioia questa sentenza choc, con quest’ultimo che ha detto della sentenza che “si commenta da sola”, l’avvocato Emilio Ricci e vice presidente dell‘Anpi ha però detto a Repubblica che questa decisione è “una presa di posizione molto significativa assunta al massimo livello possibile, cioè dalle Sezioni unite della Cassazione… vengono stabiliti alcuni criteri fondamentali che distinguono i saluti romani come espressione individuale da quelli di carattere generale con più persone che possono essere letti come ricostituzione del partito fascista”.

Facendo riferimento ad Acca Larenzia, dove un migliaio di militanti di estrema destra si sono riuniti esibendo il saluto romano e per cui l’Anpi ha presentato un esposto-denuncia, Ricci ha commentato:. “L’augurio è che la Procura proceda, per i responsabili, per violazione della legge Scelba e Mancino”.

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