Si allunga ancora la scia di morti per annegamento in Italia, con i casi più recenti, come quelli di Linda Zennaro, 21 anni, annegata nel Malamocco, nell’isola del Lido di Venezia, e di Gabriele Zolezzi, 38 anni, inghiottito dalle sabbie mobili nel lago di Giacopiane, a Borzonasca, nell’entroterra di Chiavari.

Per quanto riguarda Linda Zennaro, la ragazza è morta per annegamento intorno all’una di ieri, 21 luglio, come riportato dall’Arma dei Carabinieri: si trovava insieme al fidanzato, qualche anno più grande di lei. Dopo che Zennaro è entrata in acqua il ragazzo ha perso il contatto visivo con la fidanzata, e l’ha ripetutamente chiamata senza ottenere alcuna risposta finché, preoccupato, ha chiamato i soccorsi. Il medico legale avrebbe ipotizzato, come prima ipotesi, un malore, ma occorrono esami più approfonditi per determinare la causa esatta della morte.

A poche ore di distanza, a Grosseto, un 36enne è annegato nel fiume Bruna, poco prima delle 15 di ieri, 21 luglio; il trentaseienne, di nome Doumba Moussa, è annegato nel fiume a Gavorrano, davanti alla compagna, (non si sa se il giovane si sia trovato in difficoltà oppure se a farlo annegare sia stato un malore).

Poche ore prima, come riporta Repubblica, intorno alle 16,30 di sabato 20 luglio, è morto per annegamento anche Gabriele Zolezzi, 38 anni, che sarebbe stato inghiottito dalle sabbie mobili, risucchiato dal fango nel lago di Giacopiane, a Borzonasca, nell’entroterra di Chiavari, a Genova.

Il lago di Giacopiane è un bacino artificiale e attorno alle sue rive si trovano diversi cartelli di divieto di balneazione, proprio a causa della presenza di sabbie mobili. La vittima si trovava in compagnia di amici, probabilmente per festeggiare il compleanno.

Un altro caso recente di annegamento è quello di un ragazzo di 28 anni, annegato in mare, alla spiaggia della Venere azzurra, a Lerici. Sul decesso del giovane stanno indagando in queste ore i carabinieri, ma si ipotizza un malore o l’annegamento. A trovare il corpo privo di sensi è stata una bagnante, intorno alle 13 di sabato 21 luglio, che ha allertato immediatamente i bagnini. Per lui, purtroppo, non c’è stato niente da fare.

Nel lago di Como, invece, ha perso la vita il 17 luglio un turista inglese di 22 anni, mentre è stata salvata la fidanzata, con cui aveva noleggiato una barca per fare un bagno nel Lario, a largo di Menaggio. La giovane, di 19 anni, è stata salvata da un’altra imbarcazione, che ha dato l’allarme. Il 22enne, probabilmente, ha avuto un affaticamento e non è riuscito a risalire a galla.

Il 19 luglio, inoltre, è deceduto per annegamento a Torre del Greco un ragazzo di 17 anni, all’altezza di una spiaggia libera di via Litoranea. Il corpo del ragazzo è stato avvistato in mare da alcuni bagnanti, che hanno dato l’allarme.

Si teme anche per la vita di un giovane a Medolago, Bergamo, scomparso nel fiume Adda dopo un bagno nel pomeriggio di domenica 21 luglio. Sia i vigili del fuoco fluviali che i sommozzatori sono al lavoro con diverse squadre e mezzi.

Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. Solo in Italia, ogni anno, perdono la vita in acqua più di 400 persone, di cui 40, circa, sono minori. Secondo il rapporto pubblicato dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia si registrano 800 ospedalizzazioni per annegamento, circa 60mila salvataggi (solo sulle spiagge) e più di 600mila interventi da parte dei bagnini.

Secondo gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma i 3 fattori più importanti da tenere in considerazione per ridurre al minimo i rischi legati all’annegamento sono la sorveglianza, la prevenzione e il rispetto delle regole di balneazione.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!