"Anche io volevo sparire", Lodo Guenzi sul caso della studentessa suicida

Il cantante della band bolognese ha condiviso un trascorso personale molto intimo dopo essere stato scosso dalla vicenda dello Iulm di Milano. E ha lanciato un messaggio di empatia, sostegno e speranza.

Nella giornata di mercoledì 1 febbraio 2023 una studentessa si è tolta la vita all’Università Iulm di Milano. Sul biglietto che ha lasciato, in cui manifestava l’intenzione di suicidarsi, la ragazza chiedeva scusa per i “fallimenti personali e nello studio” . Tutta Italia è stata toccata da questa tragica morte – non certo la prima – avvenuta all’interno di mura scolastiche. Sconvolto nel profondo anche Lodo Guenzi, il cantante de Lo Stato Sociale, che rivolgendosi a tutti i giovani in difficoltà, ha voluto esprimere vicinanza nei confronti della vittima.

A corredo di un cartello che recita la scritta “Io non volevo manco farla ‘sta università”, il cantante ha iniziato:

Non riesco a non pensare a quella ragazza di 19 anni che si è ammazzata nel bagno della sua università, lasciando scritto “Nella vita ho fallito tutto”. E no, a 19 anni non hai fallito niente. Ma lo pensavo anche io a 19 anni.

Sensibilizzando su un tema delicatissimo, Lodo Guenzi, 36 anni, ha raccontato un suo trascorso personale molto intimo:

Facevo 600 chilometri a settimana per andare a farmi dire che non ce l’avrei fatta, mentre la mia prima ragazza era morta senza un perché e la seconda mi lasciava per la distanza. L’unico momento in cui ho pensato di mollare tutto, ma ancora più forte di voler sparire. A guardarlo adesso è stato un attimo, mi vergogno quasi a dirlo. Ma in quel momento sembrava l’unica via d’uscita logica, l’unica strada.

Il frontman della band bolognese ha quindi concluso cercando di dare un messaggio di speranza:

Resisti. Io non so neanche perché lo scrivo, e non so se è una questione di gara di eccellenza dentro il percorso formativo, come è sempre stata, o molto di più il fatto che il mondo del lavoro fuori garantisca la sopravvivenza solo per chi eccelle, sacrificando i diritti ai tempi di produzione, e trasformando la scuola non più in una palestra in cui poter sbagliare, ma in un assaggio delle frustrazioni di domani. Io vorrei dire a una ragazza che non sei tu che quel pensiero lo capisco, davvero. Ma che se resisti in quel momento, può essere che per te sia stato un attimo. E forza, davvero.

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