La siccità preoccupa gli esperti: secondo Coldiretti il 28% del territorio nazionale rischia la desertificazione. La Lombardia si avvia verso lo stato di emergenza di fronte alla carenza idrica.

Oggi 17 giugno si celebra la giornata mondiale Onu per la lotta a desertificazione e siccità: nel nostro Paese, in particolare, questi fenomeni sono sempre più preoccupanti e le Regioni si preparano ad attuare misure drastiche per far fronte all’emergenza idrica.

In Lombardia il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere alla stampa che sarà necessario chiedere lo stato di emergenza perché “è una situazione drammatica per la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna ma anche il Veneto“. All’interno del territorio lombardo i produttori idroelettrici aumenteranno i rilasci dell’acqua a supporto dell’agricoltura: la decisione è stata presa nella giornata di ieri durante il tavolo di coordinamento promosso e convocato da Regione Lombardia.

Anche i cittadini sono chiamati in causa e “dovranno cercare di darci una mano a non sprecare acqua. Dovranno ritrovare quelle abitudini che già in passato ci sono state nel prestare attenzione allo spreco“, ha concluso Fontana. Il presidente lombardo ha aggiunto che, per il momento, non sono previste interruzioni di servizio.

Per rendersi conto della gravità della situazione basta vedere il Po: secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale del Po (AdBPo), pubblicato sul sito ufficiale, quello che è il più grande fiume italiano sta attraversando “la peggior crisi da 70 anni ad oggi“.

In tutti i punti del Po, tranne Piacenza, si sono registrate portate molto al di sotto della media di giugno e il punto in cui l’acqua salata del mare Adriatico risale nella pianura è arrivato a 20 chilometri dalla costa. Considerando le elevate temperature delle ultime settimane e la fine delle piogge primaverili, gli esperti si aspettano che il Po rimarrà a secco almeno per tutta l’estate.

Sono in atto le valutazioni per misure di razionamento in 125 comuni della valle del Po, in cui le forniture d’acqua nelle case potrebbero essere razionate, per il momento solo durante la notte.

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