“Sapete cosa è il buio/ Intendo quello vero/ è un posto in cui non vedi chi hai vicino”. Esce venerdì 5 novembre il nuovo album di Loredana Bertè. Si chiama Manifesto e al suo interno ci sono dieci tracce tra cui un brano, Ho smesso di tacere, scritto per lei da Ligabue in cui si affronta il tema della violenza sulle donne, di cui la rocker oggi 71 è stata vittima quando era molto giovane.

L’album è stato anticipato dal singolo Bollywood scritto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari in collaborazione con la stessa artista. “Manifesto è una parola molto importante, addirittura citata già da Dante: per il poeta “farsi manifesto” significa esprimere tutte le proprie idee. In questo album attraverso le canzoni… “ho voluto mettere in evidenza il mondo che stiamo vivendo, in tutte le sue sfaccettature. Chi ascolta può capire molto bene”.

Per la cantante Ho smesso di tacere è “una perla struggente che Ligabue mi ha regalato, dove si parla di violenza. Una canzone scritta da un uomo che ha tirato fuori una sensibilità inaspettata: di solito gli uomini non sono come lui”, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera. “Quando l’ho cantata piangevo perché la sento in maniera personale: ho alle spalle un’esperienza che mi è capitata a 16 anni e di quella violenza porto ancora i segni perché non si finisce mai di portarli”. Nell’intervista Berté ha anche parlato del coraggio necessario per denunciare una violenza: “La società ti fa vergognare e allora denunci anni dopo come ho fatto io. Prima mi vergognavo e invece si sarebbe dovuto vergognare quel figlio di p… che mi ha violentata e massacrata di botte. Il mio messaggio è: denunciate immediatamente, al primo schiaffo“.

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