La ferocia che sono costretti a subire anche i genitori che hanno perso un figlio

La morte del piccolo Lorenzo Gazzano è stata usata dalle fazioni pro e no vax per sostenere le proprie tesi, dimenticando che, in alcune circostanze, si dovrebbe solo tacere, nel rispetto dei genitori che piangono la morte di un figlio.

Si è creata molta polemica attorno alla scomparsa del piccolo Lorenzo Gazzano, morto all’ospedale Regina Margherita di Torino in sole 48 ore a causa della rabdomiolisi e positivo al Covid.

Stando alle parole che Alessandra Conio, responsabile della rianimazione pediatrica dell’ospedale, ha rilasciato al Corriere, il Covid potrebbe essere il responsabile dell’aggravarsi delle condizioni del piccolo: “Pensiamo che l’infezione virale abbia scatenato una risposta infiammatoria molto grave, soprattutto sulla parte muscolare. È arrivato da noi in stato di choc”.

Essendo quindi coinvolto il Covid, le fazioni pro e no vax hanno usato questa morte per scatenare l’ennesima battaglia in difesa delle proprie ragioni, dimostrando l’insensibilità evidente di chi sfrutta ogni accadimento, anche tragico, per mere questioni di propaganda.

L’inopportunità di questa ennesima faida attorno alla questione delle vaccinazioni è stata sottolineata anche dall’autrice Catena Fiorello su Instagram.

Prima di andare a dormire ho bisogno di esternare una mia riflessione – scrive Fiorello – Ma almeno nel caso di bambini, non ci si potrebbe fermare, evitando la barbarie del ‘era vaccinato’, ‘non era vaccinato’? Intendo, perché dei genitori ai quali muore un figlio devono prendersi pure la briga di spiegare se aveva fatto o meno questo cacchio di vaccino? Che cambia? Ammanta forse la morte di più dignità? Autorizza a dispiacersi con meno ardore? Che cattiveria è il resoconto continuo di ‘colpevoli’ da una parte e ‘brave pecorelle’ dall’altra? Lo immagino questo padre obbligato a chiarire, e mi vengono i brividi. Il brivido di chi, a questa follia dello sputtanamento non vede più fine.
Ma basta!
Basta!

Non si possono che quotare le riflessioni di Fiorello, considerando che, al di là delle convinzioni personali, e consci sicuramente della necessità di ridimensionare i complottismi anti scientifici, esiste una cosa più grande, che si chiama umanità.

La stessa che dovrebbe portare le persone a mettersi da parte, per un attimo, assieme alle loro guerre personali, e che dovrebbe essere concessa a chiunque: a un genitore che non ha ancora vaccinato suo figlio perché, come nel caso di Lorenzo Gazzano, era stata scelta la strada della cautela per via della cura anti epilessia che seguiva, e che non dovrebbe mai sentirsi in dovere di giustificarsi o di dare spiegazioni a mezzo stampa; e persino a chi un figlio non lo ha vaccinato perché no vax convinto (e non è questo il caso).

Il punto fondamentale non è dimostrare la bontà di una o dell’altra tesi nella speranza che altri/e la possano sposare, ma il fatto che sia morto un bambino, un evento tragico, dolorosissimo, che non dovrebbe essere usato come oggetto di tifoserie né strumentalizzato per sostenere l’una o l’altra tesi.

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