Lorys Stival avrebbe compiuto 19 anni; le parole del padre Davide in una lettera per lui

Il padre del bambino ucciso a Santa Croce Camerina nel 2014 gli ha dedicato una toccante lettera nel giorno del suo 19° compleanno. "Mi chiedo spesso come saresti diventato. Mi manca tutto di te, mi manca la tua voce e i tuoi abbracci che sarebbero stati sempre più forti".

Il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, nel ragusano, venne ritrovato il cadavere del piccolo Lorys Stival, 8 anni, ucciso per strangolamento con alcune fascette di plastica e abbandonato in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio, alla periferia cittadina.

Il caso sconvolse l’Italia soprattutto perché le indagini portarono all’arresto della madre del piccolo, Veronica Panarello, poi condannata a 30 anni di reclusione per omicidio; il 18 giugno Lorys avrebbe compiuto 19 anni, e il padre, Davide Stival, ha deciso di scrivergli una lettera pubblicata sul quotidiano La Sicilia.

“Lorys… Oggi avresti compiuto 19 anni. Solo a scriverlo mi si spezza il cuore, perché ogni anno che passa è un altro che trascorro senza di te. Mi chiedo spesso come saresti diventato – esordisce Stival – Mi manca tutto di te, mi manca la tua voce e i tuoi abbracci che sarebbero stati sempre più forti. Ogni compleanno senza di te è una ferita che non si chiude, ma anche un’occasione per ricordare quanto amore ci hai lasciato.

Oggi in questo giorno di festa voglio ricordarti felice ma anche immaginarti circondato da altri angeli come te… Con il cielo in festa. Noi da quaggiù accendiamo una candela per te, alziamo gli occhi al cielo e guardiamo le stelle per augurarti buon compleanno. Il cielo oggi brilla per te. Buon compleanno… Il tuo papà e il tuo fratellino”.

Dopo l’omicidio Veronica Panarello ha continuato a professarsi innocente, dichiarando di aver lasciato il figlio alla scuola Psaumide, dove però il piccolo Lorys, secondo la testimonianza delle maestre, non è mai arrivato; negli anni la donna ha poi cambiato diverse versioni, accusando anche il suocero, Andrea Stival, di essere l’autore materiale del delitto, a causa di una relazione clandestina con la nuora che il bambino avrebbe scoperto, minacciando di raccontare tutto al padre.

Il 17 ottobre 2016, dopo un processo con rito abbreviato in cui è stata disposta anche una perizia psichiatrica richiesta dal legale Andrea Villardita, Veronica Panarello è stata condannata, con il tribunale che ha disposto anche il regime di libertà vigilata per cinque anni e il risarcimento delle parti civili riconosciute; la sentenza è stata confermata il 21 novembre 2019 dalla Corte Suprema di Cassazione.

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