Il Natale è ormai alle porte e in Tv non mancheranno quei film che ci faranno sentire l’atmosfera tipica delle feste, magari trasmessi più volte ma che è sempre piacevole rivedere. Uno di questi è certamente Love Actually, una delle pellicole da gustare in questo periodo, uscito nel 2003.

La regia è affidata a Richard Curtis, già noto per Notting Hill e Quattro matrimoni e un funerale, e mostra come un gruppo di persone imparentate tra loro possano vivere l’amore, comprese alcune difficoltà che possono nascere a causa dei sentimenti che ognuno prova dentro di sé. A 19 anni di distanza, il canale televisivo ABC ha organizzato una reunion tra i componenti principali del cast, che hanno così avuto la possibilità di incontrarsi di nuovo e fare il punto sulle rispettive carriere.

L’evento è andato in onda il 29 novembre 2022 e ha permesso a chi lo ha seguito di fare un salto indietro nel tempo, oltre che di pensare alle emozioni provate guardando la pellicola.

Le storie che vengono raccontate sono state abilmente intrecciate nella sceneggiatura e hanno creato un lavoro corale davvero piacevole. Tra i personaggi che molti ricordano c’è David, alias Hngh Grant, il Primo Ministro del Regno Unito che finisce per innamorarsi della sua segretaria, Natalie. Karen (Emma Thompson), invece scopre di essere stata tradita dal marito proprio a Natale, situazione che lei ha vissuto anche nella sua vita privata. Anni fa, infatti, il suo compagno Kenneth Branagh l’ha tradita con la collega Helena Bonham Carter ed è poi arrivata a separarsi da lui. Tra i protagonisti c’erano anche David (Liam Neeson), un vedovo, che cerca di aiutare il figlio Sam a conquistare il cuore della sua compagna di classe Joanna, e Andrew, che rivela il suo amore senza speranza per Juliet, la moglie del suo migliore amico, interpretata da Keyra Knightley.

Nonostante il successo ottenuto, Thompson continua a essere ancora legatissima a questo film e lo ha ricordato in questa occasione: “Penso che dimentichiamo spesso che l’amore è quello che conta di più nella nostra vita”. 

Non è stato un caso che Curtis abbia deciso di incentrare la pellicola proprio su un sentimento così importante. Il regista e sceneggiatore è stato sempre “ossessionato” dall’amore ed è per questo che ha voluto che Love Actually potesse enfatizzare i vari tipi di amore che ognuno può provare nella sua vita. “Ora che sono trascorsi 20 anni posso dire che ero un inguaribile ottimista quando ho scritto quel film”. Ancora adesso lui è orgoglioso che il messaggio che ha voluto lanciare con l’opera possa essere attuale, per questo molti amano rivedere la pellicola non solo nel periodo delle feste.

“Sono sorpresa di quanto questo film sia rimasto nel cuore di tutti – sono state le parole di Martine McCutcheon, che era Natalie, la segretaria di cui si innamora il Primo Ministro -. Ormai sono passati anni, ma credo piaccia ancora perché racconta molti aspetti della nostra umanità. La storia esprime tutti i tipi di amore che possiamo provare nella nostra vita, con cui è inevitabile identificarsi”. 

Il ruolo di David, oggi lo si può dire, era stato pensato appositamente per Grant, nonostante lui provasse un odio profondo per una delle scene iconiche di questo film, quella in cui si ritrova a ballare a casa sua, a Downing Street. “Appena ho visto che era presente nella sceneggiatura, ho subito pensato: ‘Odierò farlo’. 

Alcuni dei momenti più importanti del film sono nati prendendo spunto da alcune esperienze che Curtis ha vissuto in prima persona. Il regista, infatti, aveva all’epoca una sorella ricoverata per malattia mentale, per questo si è commosso per la performance di Laura Linney, che interpretava Sarah, una donna che riceve continue telefonate dal fratello, che era ricoverato in ospedale e di cui deve prendersi cura, ma che finisce anche per innamorarsi di un collega.

L’attrice non è stata però l’unica persona che ha stupito il regista, reazione che lui ha avuto anche osservando Thomas Brodie-Sangster, che aveva solo 12 anni quando ha fatto il provino per il ruolo di Sam, il ragazzino che ha una cotta per la sua compagna di classe americana, Joanna. “Potrebbe recitare in qualsiasi ruolo – ha detto Curtis -. Penso che se gli avessimo chiesto: ‘Hai qualche esperienza di cannibalismo?’, lui avrebbe detto ‘No’, ma sarebbe comunque stato in grado di farlo”. 

A completare il cast c’era anche Alan Rickman, che era Harry, l’uomo che arriva a tradire la moglie, alias Emma Thompson. Successivamente è entrato nel cuore del pubblico per il suo ruolo del Professor Piton in Harry Potter, che ha portato avanti per dieci anni Nel 2016 è scomparso a 49 anni per un cancro al pancreas.

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