M90 è stato ucciso: l’orso è stato abbattuto dal Corpo forestale del Trentino martedì, 6 febbraio 2024, dopo che il 28 gennaio precedente si era avvicinato a una coppia di fidanzati mentre passeggiavano a Menàs, nel comune di Mezzana.

Il decreto di abbattimento, firmato dal presidente del Trentino Maurizio Fugatti, è arrivato in seguito al parere positivo dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che aveva risposto alla richiesta di abbattimento da parte della provincia. L’istituto, però, aveva lasciato la decisione finale al presidente della regione, il quale avrebbe dovuto scegliere se abbatterlo oppure catturarlo.

L’orso, che era dotato di radiocollare dal 15 settembre 2023, si era avvicinato ai centri urbani in una dozzina di occasioni, e in tre casi aveva seguito delle persone. Per l’eccessiva confidenza mostrata nei confronti dell’essere umano, M90 era ritenuto pericoloso secondo i parametri del Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali.

E proprio grazie a tale radiocollare l’animale è stato raggiunto dal Corpo forestale in bassa Val di Sole e abbattuto. Dura la condanna dell’Oipa (l’Organizzazione internazionale protezione animali), che ha dichiarato, come riportato anche sul proprio sito: “Quella della Provincia Autonoma di Trento è una politica miope, che non tutela la biodiversità (…) Il presidente Fugatti è sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. L’organizzazione, inoltre, avrebbe intenzione di presentare una richiesta di accesso agli attiperché nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario”.

Anche la Lav (Lega anti-vivisezione), ha espresso dubbi sull’uccisione dell’animale: “Mentre pubblicavano il decreto di uccisione erano già pronti con le carabine per impedirci di difendere l’orso”, ha dichiarato il responsabile area animali Massimo Vitturi, come si legge su Repubblica. Secondo l’uomo, infatti, le tempistiche limitate intercorse tra la firma del decreto e la notizia dell’uccisione sarebbero sospette: “Ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti. Tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”. Il responsabile, inoltre, ha definito l’abbattimento “una vera e propria esecuzione”.

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha invece commentato: “La soppressione non può essere l’unica alternativa (…) ma una soluzione estrema”, spiegando di essersi adoperato per “una convivenza pacifica nei territori”, come si legge su Ansa.

Ma questa non è la prima volta che il presidente Fugatti viene criticato per una decisione simile: nel mese di settembre 2023, infatti, il politico aveva firmato il decreto di abbattimento per l’orsa F36, che aveva inseguito due cacciatori dopo che questi si erano avvicinati a lei mentre dormiva con il suo cucciolo. In quell’occasione, la Lav aveva dichiarato in una nota ufficiale: “Siamo al puro delirio, Fugatti è oramai fuori controllo e sforna condanne a morte di esseri viventi come si trattasse di giocare con la playstation”.

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