"Fermate il mondo, voglio scendere": perché Mafalda è un'icona del girl power

Apparso per la prima volta il 29 settembre 1964, il personaggio creato da Quino è diventato sinonimo del desiderio di un mondo migliore, un simbolo dell'America Latina e non solo.

Sono passati cinquantasette anni da quando il personaggio di Mafalda è comparso per la prima volta sui giornali. Il 29 settembre 1964, infatti, la rivista Primera Plana ha pubblicato la prima striscia del fumetto disegnato da Joaquín Salvador Lavado Tejón, noto con lo pseudonimo di Quino. Da quel giorno, Mafalda è diventata una vera e propria icona in America Latina, e non solo, visto che le sue storie sono state tradotte in più di trenta lingue.

Il personaggio è nato per una campagna pubblicitaria che, però, non ha mai visto la luce. Per questo motivo, inizialmente, le storie erano pensate per essere indirizzate alle famiglie. Soltanto in un secondo momento Mafalda ha iniziato ad essere quella che tutti conosciamo: una bambina che rappresenta il desiderio, forse utopico, di dare vita ad un mondo migliore, secondo quegli ideali in un certo senso rivoluzionari così diffusi negli Anni ’60 e ’70. “Fermate il mondo, voglio scendere“, diceva in una striscia diventata iconica, per denunciare e mettere in discussione la piega che la società stava prendendo.

Mafalda è diventata quindi un simbolo della lotta al capitalismo, alle ingiustizie del mondo, a ciò che c’era di profondamente sbagliato nella società sudamericana. Il tutto unito, ironicamente, al fatto che fosse soltanto una bambina, con la sua ingenuità e, allo stesso tempo, una maturità insolita per la sua età. La sua immagine è stata associata a diverse campagne e iniziative legate ai diritti umani, alla pace nel mondo, alle lotte femministe, anche dopo che, nel 1973, Quino ha interrotto la pubblicazione sulle riviste.

Un’icona che, soprattutto in America Latina, è ancora radicata nella cultura popolare, tanto che nel 2009 l’artista Pablo Irrgang ha creato una statua di Mafalda, che si trova a Buenos Aires. E lo stesso Quino, scomparso nel 2020 all’età di ottantotto anni, si dichiarava sorpreso che dopo tanti anni il suo personaggio fosse ancora così importante. Allo stesso tempo, però, diceva di essere triste del fatto che, di conseguenza, i problemi che Mafalda affrontava sono ancora presenti nella società del ventunesimo secolo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!