Mangeremo carne artificiale senza uccidere animali. Ecco come
Good Meat, un'azienda americana, costruirà i più grandi bioreattori del mondo per creare carne coltivata artificialmente, che non richiede l'uccisione degli animali.
Good Meat, un'azienda americana, costruirà i più grandi bioreattori del mondo per creare carne coltivata artificialmente, che non richiede l'uccisione degli animali.
Good Meat, la divisione carni coltivate dell’azienda Eat Just, ha commissionato i più grandi bioreattori conosciuti per coltivare carne artificiale di pollo e manzo, come riporta la stampa.
Prima di tutto, cos’è essenzialmente la carne coltivata, o carne artificiale? Chiamata anche carne in vitro, carne pulita e carne cellulare, viene prodotta coltivando le cellule degli animali: in pratica, le cellule vengono prelevate dall’animale sano (che non viene maltrattato né ucciso nel processo) e dopodiché vengono messe in una grande vasca dove vengono aggiunte loro delle sostanze nutritive fino a quando non si dividono e crescono.
Good Meat ha commissionato ben dieci bioreattori da 250.000 litri, che saranno costruiti negli Stati Uniti e costituiranno la base per l’impianto di carne coltivata su larga scala. Come annunciato alla stampa, Good Meat sostiene che questi bioreattori saranno in grado di produrre 30 milioni di libbre di carne senza la necessità di macellare un solo animale.
La struttura inizialmente produrrà pollo e manzo e l’azienda prevede di distribuire prodotti a milioni di clienti negli Stati Uniti.
Josh Tetrick, co-fondatore e CEO di Eat Just, ha dichiarato che Good Meat è l’unico produttore di carne coltivata al mondo ad aver ottenuto l’approvazione normativa. “Il nostro primo passo è stato ricevere l’approvazione normativa e il lancio a Singapore“, ha affermato, come riporta The Independent. “Il nostro secondo passo è stato vendere ai clienti attraverso ristoranti, venditori ambulanti e piattaforme di consegna“.
Un’innovazione per la nostra alimentazione e soprattutto per l’ambiente: infatti, come indica uno studio dell’Università dell’Illinois, riportato da The Indipendet, la produzione alimentare globale è responsabile di un terzo di tutti i gas che riscaldano il pianeta prodotti dall’uomo. In particolare, la produzione di carne causa il doppio dell’inquinamento degli alimenti di origine vegetale.
Per Carbon Footprint le carni che generano la maggior parte di emissioni di gas nocivi sono l’agnello, il manzo, la carne di maiale, il salmone d’allevamento, il tacchino e il pollo, come riporta Animal Equality.
Secondo una ricerca della Food Standards Agency (FSA) circa un terzo dei consumatori è disposto a provare la carne coltivata.
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