Mangiare lentamente migliora la linea: la conferma
Mangiare lentamente fa bene alla salute e aiuta a mantenere o perdere peso. La conferma arriva dal nuovo studio pubblicato sulla rivista online del British Medical Journal.
Mangiare lentamente fa bene alla salute e aiuta a mantenere o perdere peso. La conferma arriva dal nuovo studio pubblicato sulla rivista online del British Medical Journal.
Mangiare lentamente fa bene alla salute e aiuta a mantenere o perdere peso. La conferma arriva dal nuovo studio pubblicato sulla rivista online del British Medical Journal.
Dallo studio britannico è emerso che le persone che mangiano lentamente tendono a pesare anche meno. Dunque, rallentare in modo intenzionale e consapevole la velocità con la quale consumiamo il cibo potrebbe concretamente aiutare a mantenere il peso forma o addirittura a perdere peso, e quindi allontanare il rischio obesità.
Una conferma che i ricercatori hanno ottenuto dopo aver esaminato un campione di circa 60 mila persone con diabete di tipo 2 per un periodo di sei anni, fra il 2008 e il 2013. Ad ogni visita di controllo, alle persone monitorate venivano chieste le abitudini alimentari, ad esempio, la velocità con la quale mangiavano cibo, o anche il loro rapporto con il sonno e l’acol. Non solo: al campione è stato anche chiesto se cenavano due ore prima di coricarsi e se erano soliti fare colazione e uno spuntino dopo cena.
Grazie a tutte queste informazioni, i ricercatori hanno scoperto che l’obesità era legata a diverse abitudini alimentari tra cui, appunto, quella della velocità con cui viene assunto il cibo. La ricerca ha evidenziato infatti che le persone del campione che mangiavano ad una velocità normale avevano il 29% in meno di possibilità di essere obese rispetto a chi mangiava velocemente.
Chi mangiava lentamente aveva il 42% in meno di probabilità di essere obeso.Inoltre, le persone oggetto dello studio che hanno cominciato a ridurre la velocità con la quale mangiavano hanno cominciato a perdere peso nel corso degli anni..
Non si tratta di una ricerca “controllata”, ma di uno studio sperimentale e osservazionale che per sua stessa natura difficilmente può dare adito ad una definizione definitiva sull’argomento.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
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