Prima direttrice creativa della maison francese, è stata ospite al Milano Fashion Global Summit 2021, dove ha parlato, tra le altre cose, delle difficoltà tutta al femminile nel raggiungere ruoli dirigenziali nell'industria dell'haute couture.
Primo direttore creativo donna per Christian Dior, Maria Grazia Chiuri si è sempre distinta per essere una stilista politicamente impegnata e femminista (celebre la sua prima collezione per Dior SE a Parigi, dove spiccava la famosa t-shirt con la scritta We Should All Be Feminists). Chiuri, che ha sempre supportato l’universo femminile, è intervenuta al Milano Fashion Global Summit 2021, dove ha parlato anche delle difficoltà per le donne nel raggiungere ruoli dirigenziali nell’industria dell’haute couture.
“Ho iniziato la carriera nel mondo della moda a poco più di 20 anni, sapendo benissimo quanto sia duro affermarsi in questo settore per una donna, anche se è un’industria con una presenza femminile elevatissima, prevalente in molti segmenti. In realtà però è molto difficile (a meno che non si sia i titolari del proprio brand, come le signore Fendi) arrivare da donne in posti di rilievo, anche con grandissimi curriculum ed esperienze sulle spalle”.
Al Summit di Milano, la stilista ha dichiarato che nell’industria dell’haute couture, così come in tanti altri settori, esiste un pregiudizio nei confronti delle donne, soprattutto per quanto riguarda la creazione degli abiti. “Spesso anche le donne pensano per prime che il genio creativo sia sempre un uomo, meno che mai una donna, meno che mai sposata, meno che mai con dei figli, e meno che mai di età avanzata come ormai sono io”, ha affermato Maria Grazia Chiuri che oggi ha 57 anni.
“Ci sono talmente tanti pregiudizi in questo senso – ha proseguito poi – che mi sono sentita in dovere di dare voce, grazie a questa grande piattaforma che è Dior, a tante donne artiste. Su questo aspetto la moda dovrebbe fare molta autocritica”, ha concluso.
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