Addio a Marida Lombardo Pijola, la giornalista sempre dalla parte dei più deboli

Si è spenta a 65 anni la penna di punta del Messaggero che negli anni si era occupata anche di violenze sui minori. Suo il libro: "Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa".

Giornalista, scrittrice, sempre in prima linea per raccontare le ingiustizie, soprattutto se riguardavano i più giovani e gli indifesi. Marida Lombardo Pijola si è spenta all’età di sessantacinque anni in seguito ad una grave malattia, con cui combatteva da tempo. Per anni penna di punta del Messaggero, era anche editorialista per il Corriere della Sera di Roma.

Nata a Bari nel 1956, si trasferì giovanissima a Roma, per ricoprire il suo primo incarico alla Gazzetta del Mezzogiorno, poi, per quasi trent’anni, lavorò al Messaggero. Lì, negli anni, si è occupata principalmente di cronaca giudiziaria e di politica, trattando di tematiche legate alla mafia, compresa la morte di Falcone e Borsellino, fino alle violenze sui minori.

Dopo alcuni anni aveva deciso di focalizzare la sua attenzione sulle tematiche sociopsicologiche legate al mondo dell’adolescenza. Aveva anche realizzato una grande inchiesta sull’adolescenza violata tra discoteche e scuole della Capitale, che diede origine al suo libro Ho dodici anni, faccio la cubista, mi chiamano Principessa, edito da Bompiani, un vero e proprio caso editoriale che raggiunse nel 2007 ben 17 edizioni.

Nel libro, Marida raccontava le storie vere di alcune blogger adolescenti che il sabato pomeriggio, senza che i genitori lo sapessero, diventavano delle vere e proprie cubiste in discoteca.  A quel libro seguirono poi un saggio sull’adolescenza e altri due romanzi: L’età indecente e L’imperfezione delle madri.

Molti i messaggi di cordoglio sui social dei suoi colleghi, tra cui anche quello di Elisabetta Sgarbi, che ha scritto un lungo post su Twitter:

Apprendo con dolore della scomparsa di Marida Lombardo Pijola, grande giornalista e narratrice delle realtà sommerse dei giovani, brava autrice di romanzi. Ha affrontato la sua malattia con lo stesso coraggio e forza con cui si buttava nelle sue inchieste e nei suoi romanzi. Era una amica, aveva conosciuto i miei genitori, aveva scherzato con mio padre. Ciao Marida, grazie delle belle avventure che hai voluto vivere con me“.

Molto spesso ospite in alcuni talk show, Marida aveva condotto anche il programma Questioni di famiglia in onda su RaiTre.

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