“Mio figlio germoglierà le viole”, con questa frase, mutuata da una delle sue poesie, Nadia Kryvtsova ha annunciato la morte di suo figlio, Maxim Krivstov, diventato famoso come il soldato poeta.

33 anni, baffetti alla Salvador Dalì che gli avevano fatto conquistare il nome di battaglia, Krivstov aveva combattuto nell’Euromaidan, la “Rivoluzione della dignità” del 2013-14 in cui era stato cacciato l’ex presidente filorusso Janukovic, per poi arruolarsi come volontario nella Pravi Sektor, formazione paramilitare nazionalista e di estrema destra considerata al di fuori dell’Ucraina neonazista e neofascista. Da lì il passaggio alla brigata “Da Vinci Wolves” di Dmytro Kotsiubailo, proclamato “Eroe” di Ucraina nel 2021 e ucciso a Bakhmut lo scorso anno, poi il passaggio al Centro per la riabilitazione e il riadattamento dei partecipanti all’Operazione anti terrorismo, ovvero la guerra nel Donbass contro i ribelli filorussi, e nel Veteran Hub, fino alla scelta di tornare a imbracciare il fucile, allo scoppio della guerra contro la Russia.

In un’intervista, del resto, aveva raccontato di un terribile sogno premonitore, in cui quella guerra che lui combatteva nelle trincee del Donbass si sarebbe spostata nelle strade cittadine, così che i suoi concittadini capissero davvero cosa stava facendo lui e chi, come lui, lottava per liberare la regione ucraina. “Ma la mattina del 24 febbraio mi sono davvero pentito di questi pensieri”, aveva poi aggiunto.

Combatteva e componeva, Maxim Krivstov, e parlava attraverso i suoi social del primo libro che stava lanciando, una raccolta delle poesie che lo fatto entrare subito nella classifica dei migliori libri 2023 per Pen Ucraina.

Della morte Krivstov aveva paura, la esorcizzava nei suoi versi ma la piangeva. Per lui è arrivata il 7 gennaio 2024, assieme al suo gatto rosso Ginger Tabby, compagno inseparabile cui aveva dedicato questi versi

Quando si addormenta
allunga lentamente le zampe anteriori
sogna l’estate
sogna una casa di mattoni intatta
sogni di galline
correndo per il cortile
sogni di bambini
che lo viziano con pasticci di carne
il casco mi scivola dalle mani
cade nel fango
il gatto si sveglia
strizza gli occhi
si guarda intorno attentamente:
sì, c’è la sua gente: e si addormenta di nuovo.

Non è il primo talento che l’Ucraina perde in guerra; l’11 dicembre è morto l’attore e regista Andrei Pavlenko, il 30 lo scienziato e fisico 37enne Ruslan Shulipa. Di Maxim Krivstov non rimangono che i versi

Le mie braccia strappate / in primavera germoglieranno viole

Quella che è diventata la sua marcia funebre.

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