"May December": c'è del sesso davvero consenziente tra un minore e un adulto? Il film con Julianne Moore

Il nuovo lavoro di Todd Haynes tocca solo accidentalmente la questione che sta alla base del fatto di cronaca a cui si ispira: un'insegnate delle scuole medie accusata di abuso sessuale su un suo studente. E in caso di sesso con un minore, si può mai parlare di un individuo consenziente?

Con “child grooming” si intende l’adescamento di minori attraverso una manipolazione psicologica che consenta un completo controllo fino all’abuso sessuale: una sorta di seduzione emozionale che una persona adulta riesce facilmente a mettere in campo, soprattutto conquistando la fiducia dei bambini.

Siamo abituate e abituati a intendere l’abuso quasi sempre da parte di un uomo nei confronti di una bambina, ma capita che siano anche le donne a manipolare e sedurre ragazzini. È quello che è successo, a stare alle carte del processo del 1997, a Vili Fualaau, un dodicenne adescato e stuprato dalla sua insegnante, la allora trentatreenne Mary Kay Letourneau, in tempi in cui la piaga dell’adescamento online era ben là da venire.

La vicenda è tornata agli onori della cronaca per il recente May December, diretto da Todd Haynes e interpretato da Natalie Portman e Julianne Moore, che sfrutta però il caso come semplice volano, lasciando sullo sfondo giudizi e prese di posizione. Il regista, durante la conferenza stampa di presentazione del film, ha evocato illustri antecedenti che si sono occupati delle relazioni tra un giovane uomo e una donna matura: Sunset Boulevard, capolavoro di Billy Wilder del 1950 in cui una gigantesca Gloria Swanson, nei panni della diva del muto Norma Desmond ormai cinquantenne e in declino, si innamora di un giovane sceneggiatore; Il laureato di Mike Nichols, film manifesto della New Hollywood del 1967, dove Dustin Hoffmann è Benjamin Braddock, adescato dall’avvenente Mrs. Robinson col volto di Anne Bancroft.

Si potrebbe aggiungere, variazione sul tema, l’indimenticabile Harold e Maude di Hal Hasby, del 1971: un inquieto diciottenne si innamora perdutamente di un’anziana signora che gli insegna come sopportare l’esistenza. In tutti e tre i casi, però, siamo di fronte a tre giovani uomini maggiorenni, figure che oggi chiameremmo col termine fastidioso, venato da un certo revanchismo, di “toyboy“.

Nel caso riportato in auge da Haynes, invece, Vili Fualaau, a cui si ispira il personaggio di Joe Yoo, aveva solo 12 anni quando l’insegnante di Seattle lo ha molestato per la prima volta nel 1996. Letourneau si è poi dichiarata colpevole di due accuse di stupro di minore.

Attrici e regista (come riportato The Hollywood Reporter) si sono affrettati a prendere le distanze dalla storia vera e dai protagonisti reali, sottolineando come il film non sia e non voglia essere un biopic. Forse, però, la vicenda meriterebbe di essere approfondita, senza pruderie ma affrontando la questione in maniera il più possibile laica: c’è del sesso davvero consenziente quando un o una minore viene irretito da un adulto?

May December, film
Natalie Portman e Julianne Moore in “May December” (Ph. François Duhamel / Courtesy of Netflix)

Perché vedere May December

Todd Haynes, osannato regista di Carol, torna a mettere in scena amori mal accettati dalla società: dopo la relazione lesbo tra la giovane Therese Belivet (Rooney Mara) e la più matura e bellissima Carol Aird (Cate Blanchett), si concentra stavolta sulla relazione nata tra la trentatrenne Gracie (Julianne Moore) e il dodicenne Joe (Charles Melton).

Ispirato al fatto di cronaca che aveva infiammato gli Stati Uniti alla fine degli anni Novanta, il film trova nell’entrata in scena di un’attrice impegnata a interpretare la donna, la chiave del suo racconto; intuizione che è valsa a Samy Burch, lo sceneggiatore, una nomination agli Oscar. May December, il titolo, giocherebbe proprio sui 23 anni che dividono l’età di Joe da quella di Gracie.

Gran parte del fascino del lungometraggio è nel talento dei tre attori protagonisti, impegnati in questo gelido racconto poco incline a prendere posizioni ma giocato, invece, su battute spesso stranianti. Difficile che questo film ammiccante, tutto imperniato sulle bugie delle due donne protagoniste, in bilico costante tra realtà e finzione, anziché sul caso di stupro che aveva coinvolto il minorenne da parte di una donna di 23 anni più grande di lui, lasci il segno nella filmografia degli artisti coinvolti.

Sembrano tutti sfasati, in questo melodramma sentimentale dai toni spesso grotteschi (non a caso Netflix ha fatto concorrere la produzione nella categoria commedia ai Golden Globes 2024) che non aggiunge niente alle tante pellicole sul tema del doppio, della perdita degli equilibri familiari con l’entrata in gioco di un terzo elemento, delle relazioni tossiche. Insomma, una grande prova di attrici decisamente dimenticabile per tutto il resto.

May December, film
Julianne Moore e Natalie Portman in “May December” (Ph. François Duhamel / Courtesy of Netflix)

Scheda del film con Natalie Portman e Juliane Moore

Presentato in concorso al Festival di Cannes, nel 2023, May December di Todd Haynes arriva in sala, in Italia, dal 21 marzo 2024 con Lucky Red.

Nel film, Elizabeth Berry è una famosa attrice intenzionata a realizzare un film sulla storia vera di una coppia di Savannah, in Georgia, la cui relazione clandestina aveva infiammato la stampa scandalistica e sconvolto gli Stati Uniti vent’anni prima. Per prepararsi al suo nuovo ruolo, entrerà nella loro vita rischiando di metterla in crisi.

Accanto a Natalie Portman, Julianne Moore (per la quinta volta su un set di Haynes) e Charles Melton, ci sono Cory Michael Smith, che interpreta il primogenito di Gracie, Elizabeth Yu, Gabriel Chung, Piper Curda, i tre figli di secondo letto; D. W. Moffett è Tom Atherton, il primo marito.

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