È nato il ‘MeToo’ degli uomini: da circa un mese, in Francia, i social si sono riempiti dell’hashtag #MeTooGarçons, con il quale ormai a centinaia stanno denunciando gli abusi sessuali subiti nel corso della loro vita.

La nuova tendenza, ispirata al più famoso #MeToo nato nel 2017 dopo le accuse rivolte ad Harvey Weinstein, utilizzato per denunciare i casi di molestie nel mondo del cinema e non solo, ha incontrato il plauso anche di diversi movimenti femministi.

A lanciare l’hashtag #MeTooGarçons, che unisce il nome del movimento con con la parola ‘garçons’, ‘ragazzi’ in francese, l’attore Aurélien Wiik, oggi 43 anni: il 22 febbraio 2024 la star, che ha iniziato a recitare da molto giovane, ha raccontato di aver subito abusi da parte del suo agente e del suo entourage dagli 11 ai 15 anni. In alcune storie Instagram, l’attore aveva parlato di “aggressioni, molestie e tentati stupri” risultate poi in una denuncia all’età di 16 anni. Nella sua testimonianza social, Wiik aveva anche incoraggiato le vittime a denunciare.

metoogarcons
Instagram @aurelien_wiik

E sono stati in molti, dopo di lui, ad iniziare a raccontare le proprie storie a mezzo social: “Quando avevo 11 anni mio fratello maggiore mi chiese di fargli del sesso orale”, “Sono stato vittima di molestie sessuali da parte di un cugino che vedevo ogni estate”, “Il medico di famiglia mi ha toccato quando avevo 16 anni”, “Dai 9 ai 15 anni ho subito abusi da parte del mio patrigno”: queste sono solo alcune delle testimonianze social accompagnate dall’hashtag #MeTooGarçons, e riportate da Il Post.

Come rivelato dall’indagine “VIRAGE” sulla violenza di genere, realizzata nel 2015 dall’Istituto nazionale francese di studi demografici, la stragrande maggioranza delle molestie ai danni di uomini, circa il 90%, arriva da parte di altri uomini, per un totale di 2.700 vittime maschili di violenza contro 62.000 donne.

Come spiegato dalla sociologa Lucie Wicky a La Libération, inoltre, la maggior parte delle molestie sessuali che hanno come vittime gli uomini, circa il 76%, avviene quando questi ultimi sono minorenni: da qui l’uso dell’hashtag ‘garçons’, ragazzi, e non ‘hommes’. In età adulta sarebbero invece gli uomini omosessuali ad essere più colpiti da violenza sessuale, similmente alle donne, che rimangono potenziali vittime per tutto il corso della loro vita.

L’hashtag, però, ha incontrato anche resistenza: sotto ai post sono molti, infatti, gli uomini che minimizzano e sbeffeggiano le vittime di violenza, similmente a come accade per le donne. Il motivo lo spiega spiega Olivia Gazalé, autrice di Il mito della virilità: “Se consideriamo che il corpo dell’uomo sia un pozzo senza fondo e alla continua ricerca di una forma di soddisfazione sessuale quasi animale, non possiamo concepire che possa esserci stata una violenza sessuale commessa su un uomo, che avrebbe dunque rifiutato di acconsentire a soddisfare il suo impulso”, riporta Il Post.

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