Ha solo 36 anni, è nata a Chicago ma le sue origini sono asiatiche (i genitori sono di Taiwan): Michelle Wu è diventata la prima sindaca donna di Boston e la prima persona asiatica a ricoprire il ruolo di prima cittadina. Due traguardi con una sola vittoria. La notizia fa ancora più rumore perché Boston, Capitale del Massachusetts, negli Stati Uniti, non è mai stata una città dallo stampo progressista: dagli Anni ’30 del Novecento è stata amministrata da una lunga serie di sindaci irlandesi americani o italoamericani, tutti rigorosamente uomini. Qualcosa sta cambiando, perché la neoeletta Michelle Wu, madre di due figli, ha sfidato un’altra donna, Annissa Essaibi George, 47 anni, americana come Wu ma di origini marocchine.

Wu, classe 1985, figlia di immigrati arrivati da Taiwan, cresciuta a Chigago, dopo essersi laureata in Legge ad Harvard è stata consigliera comunale di Boston (è stata eletta a 27 anni, poi ne è diventata presidente) per quasi otto anni e ha fatto parte dello staff della senatrice democratica Elizabeth Warren. “Da ogni angolo della nostra città, Boston ha fatto sentire la sua voce», ha detto dopo la vittoria. “Siamo pronti a cogliere il momento. Siamo pronti a essere una Boston per tutti”.

La sua storia non è delle più semplici. I genitori, arrivati negli Stati Uniti da Taiwan per il lavoro del padre, un ingegnere chimico, non conoscevano l’inglese e Michelle ha fatto loro da interprete per aiutarli a tradurre i documenti. Entrambi i genitori erano fuggiti dalla guerra civile in Cina. Pur non venendo da un contesto sociale semplice hanno garantito un’ottima formazione ai quattro figli. Sherelle, la sorella minore della neosindaca che ha raccontato al New York Times: “Ci hanno sempre detto che potevamo fare qualunque cosa, ma dovevamo essere i migliori. Se volevo fare l’artista, dovevo essere Picasso”.

Qualcosa è cambiato quando alla madre è stata diagnosticata la schizofrenia: Michelle Wu chiese la tutela legale della sorella minore mentre era ancora una studentessa di Legge, e decise di voler aiutare gli altri. Divenne più attiva politicamente e iniziò a stringere amicizia con Warren, all’epoca sua docente di diritto: un legame che la fece diventare coinvolta nella scena politica cittadina e le permise nel 2013 di diventare la seconda donna di colore ad aggiudicarsi un seggio nel consiglio.

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