Se vai sul Monte Amiata dovresti conoscere la leggenda di Cifero serpente
La leggenda di Cifero serpente, il mostro dalle sembianze di un drago che infestata le foreste del Monte Amiata
La leggenda di Cifero serpente, il mostro dalle sembianze di un drago che infestata le foreste del Monte Amiata
Se in questo periodo vi recherete sul Monte Amiata – situato sull’appennino toscano, tra la Maremma, la Val di Paglia e la Val D’Orcia e noto per la sua vegetazione lussureggiante e per l’atmosfera cupa e misteriosa simile a quella che si vede spesso nei film – dovete assolutamente conoscere la leggenda che da tempo aleggia intorno ad esso, quella di Cifero serpente. Ma di che leggenda si tratta esattamente?
La leggenda di Cifero Serpente ha origini antiche e si narra in diverse culture e tradizioni. Tuttavia, la versione più conosciuta proviene dalle leggende greche. Si racconta che Cifero serpente fosse una creatura mitologica dalle sembianze di un serpente gigante, dotato di poteri magici e la capacità di cambiare forma a volontà.
A questo mostro dalle sembianze di drago venivano spesso attribuite, nel Quattrocento, disgrazie di ogni tipo: dagli incendi alla scomparsa di uomini o animali. Cifero serpente era temuto e rispettato dai popoli antichi, poiché la sua conoscenza e i suoi poteri erano leggendari.
Nessuna persona in realtà lo aveva mai avvistato, ma si narra che Cifero si fosse stabilito in quelle terre a causa della sua insoddisfazione nei confronti del dominio degli Sforza, che allora governavano la zona. Il mito di Cifero Serpente ha stimolato l’immaginazione di molti avventurieri e studiosi nel corso dei secoli. Diverse spedizioni sono state organizzate per cercare prove della sua esistenza o dei luoghi in cui si credeva che fosse stato avvistato.
Un giorno, infastidito da questa credenza, Guido Sforza annunciò che sarebbe partito alla ricerca del drago e lo avrebbe ucciso.
Quel che successo dopo nessuno lo sa con certezza, ma alla fine il conte riuscì ad abbattere la creatura e nel luogo della battaglia fece costruire una cappella dedicata alla Vergine Maria, da cui in seguito nacque il convento della Selva. Per dimostrare a tutti di aver davvero ucciso il drago, Guido Sforza mostrò a tutti il cranio della bestia (che sembra essere, in realtà, la mascella di un coccodrillo), che ancora oggi è conservato nel convento.
Come molte leggende mitologiche, la storia di Cifero Serpente può essere interpretata in diversi modi simbolici. Alcuni studiosi sostengono che rappresenti il conflitto tra l’uomo e la natura selvaggia, mentre altri lo vedono come una metafora per il potere occulti o le forze oscure che si nascondono nel mondo.
Indipendentemente dalle interpretazioni, la leggenda di Cifero Serpente continua ad affascinare e a incantare le menti delle persone. È diventata una fonte di ispirazione per scrittori, artisti e cineasti, che hanno tratto spunto dalla sua storia per creare opere di fantasia coinvolgenti.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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