Morgan Freeman risponde alle accuse: "i complimenti non sono molestie"
Morgan Freeman risponde alle accuse dei giorni scorsi: "Ingiusto mettere sullo stesso piano violenze orrende con alcune battute o complimenti fuori luogo".
Morgan Freeman risponde alle accuse dei giorni scorsi: "Ingiusto mettere sullo stesso piano violenze orrende con alcune battute o complimenti fuori luogo".
Dopo essere finito nel polverone delle molestie sessuali per via di alcuni atteggiamenti (riportati dalla CNN) ritenuti inappropriati nei confronti di otto donne sul set di alcuni film, Morgan Freeman risponde alle accuse sottolineando di non fare confusione fra violenza e una semplice battuta, anche se fuori luogo.
E’ ingiusto mettere sullo stesso piano violenze orrende con alcune battute o complimenti fuori luogo – fa sapere l’attore con un comunicato stampa – 80 anni della mia vita rischiano di essere sminuiti nel tempo di un battito di ciglia – ha scritto in un comunicato -. Tutte le vittime di molestie meritano di essere ascoltate. E noi dobbiamo ascoltarle. Ma non è corretto equiparare orrendi casi di violenza sessuale con complimenti o battute fuori luogo […] Voglio essere chiaro: non ho provocato situazioni di lavoro a rischio. Non ho aggredito donne. Non ho offerto lavori o avanzamenti di carriera in cambio di sesso. Chiunque dica questo dice il falso
L’attore premio Oscar non giustifica i suoi comportamenti inappropriati, per i quali si è già scusato nei giorni scorsi, dichiarando:
Chiunque mi conosce o ha lavorato con me sa che non sono qualcuno che intenzionalmente offenderebbe o farebbe sentire a disagio gli altri. Mi scuso con chiunque si sia sentito a disagio o abbia percepito mancanza di rispetto – non è mai stato il mio intento.
Battutine, palpeggiamenti e domande fuori luogo, ad esempio, sul tipo di biancheria indossata dalla vittima di turno. Sono queste le colpe di Morgan Freeman, come ha riportato qualche giorno fa l’inchiesta dell’emittente televisiva statunitense. Diversi i film in cui l’attore avrebbe avuto questi atteggiamenti, come Insospettabili sospetti del 2017 e Now You See Me del 2013.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
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