Gino Strada non c’è più. L’uomo che voleva guarire le ferite del mondo si è spento il 13 agosto 2021 a 73 anni. A confermare la notizia, come riporta l’Ansa, sono fonti vicine alla famiglia. Inutile sottolineare che enorme perdita sia la morte di un personaggio che ha fatto dei diritti umani la sua bandiera.

Ha assistito le vittime dei conflitti mondiali portando speranza, medicine e umanità anche nei luoghi dove questa sembrava non esistere più. La fiducia in un futuro migliore è l’eredità che lascia con la sua dedizione, ed è espressa chiaramente nelle parole di sua figlia, Cecilia Strada, impegnata in mezzo al mare a salvare vite umane:

“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”.

Sempre sull’Ansa il primo commento della presidente di Emergency Rossella Miccio che ha annunciato nelle prossime ore una nota dell’organizzazione: “La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore”.

Nato a Sesto San Giovanni nell’aprile del 1948, all’anagrafe Luigi Strada, si è specializzato in Chirurgia d’urgenza. La sua passione lo porta in alcuni dei territori più difficili del pianeta e nel 1988 lavora con la Croce Rossa all’assistenza dei feriti di guerra: nel 1994 è in Pakistan, Etiopia, Thailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia e Bosnia.

Quell’esperienza durissima è stata decisiva per fare un passo in più e per diventare quel pacifista intransigente conosciuto in tutto il mondo. Sempre nel 1994 con la moglie Teresa Sarti, fonda Emergency con l’obiettivo di curare tutte le vittime della guerra, della povertà e della fame. Un’associazione che è presente anche in Italia nelle aeree in cui è più difficile accedere alle prestazioni sanitarie.

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