Dopo una lunga malattia, questa mattina, 20 dicembre, all’età di 86 anni, si è spento il cardinale americano Bernard Francis Law, arcivescovo di Boston fino al 13 dicembre 2002 e balzato agli onori della cronaca per via del “Caso Spotlight” (di cui venne fatto anche un film omonimo) dopo il quale fu costretto a dare le dimissioni.

Il Caso Spotlight si riferisce alle indagini condotte dal quotidiano Boston Globe sull’arcivescovo, che fu accusato di aver coperto molti casi di pedofilia avvenuti in diverse parrocchie della sua diocesi.

Dopo il caso e le successive dimissioni, Law è stato nominato arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore della diocesi di Roma. In realtà, prima dello scandalo, Law era destinato alla guida di una importante Congregazione del Vaticano ma poi il suo trasferimento fu evidentemente ridimensionato.

L’inchiesta Spotlight è stata condotta da un gruppo di giornalisti investigativi del quotidiano nazionale Boston Globe, ed ha permesso di fare luce su diversi casi di abusi sessuali ai danni di minori che si sono consumati all’interno della diocesi di Boston. Dopo i casi di Boston, poi, il Boston Globe ha voluto scavare più a fondo e allargare il suo raggio d’azione riuscendo a portare a galla numerosi casi di pedofilia nella Chiesa Cattolica.

Mitchell Garabedian, avvocato che ha rappresentato molte vittime di abusi sessuali da parte di religiosi a Boston ha dichiarato:

La morte di Law ha riaperto vecchie ferite. Ha voltato le spalle a creature innocenti – ha spiegato l’avvocato – e ha permesso che fossero abusate sessualmente.

Nel 2015 è stato rilasciato il film “Il Caso Spotlight” co-scritto e diretto da Tom McCarthy e con interpreti del calibro di Mark Ruffalo e Michael Keaton rispettivamente nei panni dei giornalisti Michael Rezendes e Walter Robinson. Nei panni dello scomparso cardinale Bernard Francis Law l’attore Len Cariou. Il film, nel 2016, ha vinto il premio Oscar come miglior film e miglior sceneggiatura.

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